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Dalla guerriera all’avvelenatrice, dall’amazzone alla contestatrice, dalla collaborazionista alla soldata alla lottarmatista... Nonostante gli specifici contesti e le diverse prospettive, le donne che agiscono violenza compaiono e scompaiono nella storia sfidando lo stereotipo – consolidato, ma falso e fuorviante – che vedrebbe una netta cesura tra l’“essere portatrici di vita” e il “dare la morte”. Con il provocatorio titolo di un film che precedette di poco gli anni della contestazione, tanto disturbante quanto iconico e rappresentativo, «Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale» tenta di offrire con questo numero uno spaccato su alcune delle storie di coloro che sono state ingiustamente definite come “poche feroci” e sullo specchio deformante della tradizione attraverso cui è stata letta la loro esperienza.
... Per saperne di piùQuesto numero di «Zapruder» intende analizzare criticamente i nodi costitutivi del processo di integrazione europea, indagato nelle sue declinazioni politico-istituzionali, economico-sociali e filosofico-intellettuali. Finis Europae mira dunque a sviluppare una narrazione alternativa della storia della “costruzione europea”, insistendo su un arco cronologico che consenta di individuare i trend di lungo periodo che hanno informato la realizzazione del progetto comunitario. Capitalismo, migrazioni, lavoro, neosovranismi, scuola e confini sono alcuni dei temi analizzati all’interno di questo numero, nel tentativo di esplorare le contraddizioni del processo di formazione della cosiddetta Europa unita.
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