Dal pensiero critico

Filosofie e concetti per il tempo presente

Informazioni
A cura di: Alessandro Simoncini

Collana: Eterotopie
2015, 392 pp.
ISBN: 9788857530901
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Sinossi

“I concetti non sono già fatti, non stanno ad aspettarci come fossero corpi celesti. Non c’è un cielo per i concetti; devono essere inventati, fabbricati o piuttosto creati e non sarebbero nulla senza la firma di coloro che li creano”. È forse questo pensiero di Deleuze e Guattari a tracciare nel modo migliore la rotta degli eterogenei saggi che compongono questo libro, nel quale si affrontano alcuni dei principali problemi posti dal pensiero critico contemporaneo. Nelle filosofie e nei concetti di Walter Benjamin, Gilles Deleuze, Guy Debord, Michel Foucault, Antonio Gramsci, Felix Guattari, gli operaisti italiani, Karl Marx, Alfred Sohn-Rethel, e altri intercessori, non si tratta, però, di ricercare un tesoro segreto attualizzabile in presa diretta nel tempo presente, perché quei concetti e quelle filosofie rappresentano risposte contestualizzate a sfide storicamente determinate. Tuttavia, la società del capitale e della merce conserva ed espande la propria capacità egemonica; approfondisce le contraddizioni relative al dominio dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sulla natura e dell’uomo su se stesso, oltre che le persistenti gerarchie di classe, di genere e di “razza”. I testi del volume si concentrano allora sul modo in cui i grandi pensatori affrontati sono stati capaci di concettualizzare alcuni tra i problemi decisivi della modernità capitalistica. È principalmente per questo che le filosofie analizzate nel volume possono ancora rappresentare il laboratorio per la coniazione di nuovi concetti, capaci finalmente di affrontare i vecchi (e pur sempre nuovi) problemi, mettendoli in “costellazione” con il tempo presente. Sono quei problemi, infatti, a riproporsi oggi, più acutamente che mai, come le vere e proprie invarianti della nostra nuova “grande trasformazione”. Al suo interno si tratta ora di ri-pensare resistenze e creazioni collettive che si oppongano alla programmazione burocratica e all’automazione degli assiomi capitalistici. Ma per aprire linee di fuga inedite occorrono concetti che, come voleva Benjamin, pur nella “totale mancanza di illusioni nei confronti dell’epoca” sappiano pronunciarsi “senza riserve per essa”.

Alessandro Simoncini vive e lavora a San Marino, dove insegna storia e filosofia nei licei. Già docente a contratto di Storia dei mezzi di comunicazione di massa e Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Firenze, è dottore di ricerca in scienze storiche e insegna nel laboratorio di Storia del linguaggio politico dell’Università per Stranieri di Perugia. Tra le sue pubblicazioni recenti: Illusioni di autonomia. Note su desiderio, cinema e capitalismo, in M. Pezzella (a cura di), Gli spettri del capitale. Cinema e pensiero critico, “Il Ponte”, 11-12, 2014; Difendere il popolo. Gli “individui socialmente pericolosi” nell’antropologia positiva italiana, in G. Bonaiuti, G. Ruocco, L. Scuccimarra (a cura di), Il “governo del popolo”. 3. Dalla Comune di Parigi alla prima guerra mondiale, Roma 2014; Note sulla nascita del «pubblico». Per una genealogia della società dello spettacolo, in “Ricerche storiche”, 1-2, 2015; Governare lo sguardo, Roma 2013; Una rivoluzione dall’alto. A partire dalla crisi globale (a cura di), Milano 2012.

Scritti di: Étienne Balibar, Franco Berardi Bifo, Salvatore Cingari, Michele Filippini, Anselm Jappe, Michael Löwy, Pierre Macherey, Damiano Palano, Matteo Pasquinelli, Mario Pezzella, Jason Read, Guillaume Sibertin-Blanc, Alessandro Simoncini, Federico Tomasello, Massimiliano Tomba, Couze Venn.