Vincenzo Cuomo

Figure della singolarità

Adorno, Kracauer, Lacan, Artaud, Bene

Informazioni
Collana: Filosofie
2009, 122 pp.
ISBN: 9788884839916
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Sinossi

Il “campo della singolarità” sta tra il venire al mondo e l’essere nel mondo. È il “resto” tra il grido della nascita e il nome simbolico. La singolarità è senza “proprietà”, senza “libertà” e non può “prendere parola”. È esperienza della mutezza e dell’insensatezza della vita-che-esiste. Eppure, nonostante questa mancanza di proprietà, di libertà e di parola, la singolarità, come i saggi di questo volume cercheranno di mostrare, deve poter essere pensata attraverso le “figure” che la riscattano e le donano la possibilità, “singolare” ed erratica anch’essa, della salvezza e della libertà. Il “diventa ciò che sei” di nicciana memoria, assume in questa prospettiva la sua massima radicalità e la sua massima paradossalità, dal momento che la singolarità “propriamente” non-è. Qui si mostra il problema etico della singolarità: in che modo liberarsi della propria infondatezza, della propria “improprietà” senza nasconderla o rimuoverla o dissociarla da sé? Attraverso quali figure la singolarità è in grado di “salvarsi” nel mondo?

 

Vincenzo Cuomo (Torre Annunziata 1955) è docente di Filosofia nei Licei Statali e co-dirige la rivista di critica filosofica Kainos. Da anni collabora con il gruppo di ricerca Artmedia, diretto da Mario Costa presso l’Università degli Studi di Salerno. Tra i suoi libri: Le parole della voce. Lineamenti di una filosofia della phoné, Salerno 1998; Del corpo impersonale. Saggi di estetica dei media e di filosofia della tecnica, Napoli 2004; Al di là della casa dell’essere. Una cartografia della vita estetica a venire, Roma 2007.