Girare il booktrailer di un titolo Mimesis per vincere i nostri libri. Leggi il regolamento
“Bisogna dunque, ad un tempo, che la firma resti e scompaia, che essa resti per scomparire o che essa scompaia per restare. Bisogna, è questo che ha importanza. Bisogna che essa resti a scomparire, doppia esigenza simultanea, doppio postulato contraddittorio, doppia obbligazione, double bind…”. Jacques Derrida
“Francis Ponge si sarà rimarcato”. Chi o cos’è una firma? Chi o cosa firma? Cosa o chi “si firma” nell’opera letteraria e nella firma di Francis Ponge? Jacques Derrida si interroga sull’identità della firma, si addentra nella scena d’evento di una firma abissale, segue le pieghe del suo dinamismo. La firma è già da sempre una scrittura postuma, contro-firma indebitata che risponde all’ingiunzione di una legge: quella dell’altro assoluto – della cosa come altro – imprendibile, muta e fuori dal senso, che avrà firmato in essa, tacendo. La firma resta in debito verso la cosa, apre l’evento inappropriabile del suo impossibile ma necessario venire. Nel farla firmare, firmando al suo posto, la firma indica la cosa senza dirla: prende il suo posto, diventa la cosa che dice l’impossibilità della firma, la spugna (éponge) che mostra la firma solo riassorbendola. Incredibile e insignificante, la cosa non è né nome né oggetto, ma soggetto senza saturazione; è lo schiudersi che offre luogo alla chance della firma come spazio d’emersione della cosa-tutt’altro.
Jacques Derrida (1930-2004) è uno dei più importanti filosofi contemporanei. Il suo pensiero rimane celebre come cardine di quel gesto filosofico che nel Novecento è stato definito “decostruzione”; si tratta di un movimento che agita dall’interno i testi del pensiero tradizionale, liberandone un inattuale rilancio. La speculazione di Derrida si è impegnata sui problemi della differenza, della traccia, della scrittura e delle rispettive declinazioni politiche, teoretiche ed etiche. Tra i suoi testi più celebri si ricordano: La scrittura e la differenza, Della Grammatologia,Margini della filosofia, Glas.
Giorgia Bordoni è dottoranda di ricerca in “Filosofia moderna e contemporanea” presso il SUM (Istituto Italiano di Scienze Umane) di Napoli e sta lavorando ad una tesi sul problema della chora nel pensiero di Jacques Derrida.
Silvano Petrosino è professore associato di Semiotica alla facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università Cattolica di Milano.
ISBN | 9788857500768 |
---|---|
Pagine | 109 |
Data di pubblicazione | 2010 |
Autore | Jacques Derrida |
A cura di | Giorgia Bordoni |
Prefazione di | Silvano Petrosino |
Traduzione di | Silvano Petrosino |
Collana | Volti |
Brand | ![]() |
History | Color sit amet, consectetur adipiscing elit. In gravida pellentesque ligula, vel eleifend turpis blandit vel. Nam quis lorem ut mi mattis ullamcorper ac quis dui. Vestibulum et scelerisque ante, eu sodales mi. Nunc tincidunt tempus varius. Integer ante dolor, suscipit non faucibus a, scelerisque vitae sapien. |