Roger Bartra

I territori del terrore e dell'alterità

Informazioni
Traduzione di: Maria Cristina Secci
Introduzione di: Edoardo Balletta
Postfazione di: Maria Cristina Secci
Note di: Maria Cristina Secci

Collana: Idee d’America Latina
2015, 144 pp.
ISBN: 9788857523088
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Sinossi

Il XXI secolo in Occidente nasce sotto il segno del terrore e dell’alterità. Queste due figure sembrano essere il prisma da cui si irradia ogni interpretazione del contemporaneo. Roger Bartra ci offre una lettura antropologica ai problemi attuali generati dalla paura dell’altro e dalla radicalizzazione della difesa delle identità etniche, religiose e nazionali, alla base del terrorismo. Il relativismo antropologico può giustificare gli agghiaccianti episodi dell’11 marzo 2004 di Madrid e dell’11 settembre 2011 di New York? È davvero necessario accogliere e rispettare espressioni religiose e politiche intolleranti? E ancora, le frontiere sono un territorio di fertilità e scambio o una barriera da presidiare? L’antropologo messicano esamina alcuni dei problemi più rilevanti che caratterizzano le nostre società postmoderne: gli effetti dei processi migratori nel tempo della globalizzazione, i crescenti fenomeni di intolleranza e le reti immaginarie del potere che da un lato privilegiano e legittimano l’assimilazione a una norma sempre più standardizzata e condivisa, dall’altro discriminano le diverse forme di alterità, di classe, di etnia, di religione. In queste pagine il lettore troverà uno spazio di riflessione su alcune delle questioni più attuali che affliggono la contemporaneità e, insieme, un affresco dei “dilemmi dell’Occidente postmoderno”, capace di riconfigurare l’immagine dell’altro e scompaginare la paura che ci evoca il suo sguardo.

Roger Bartra, antropologo, sociologo e saggista, ha dedicato la sua opera all’analisi della costruzione e ricezione dell’immagine dell’altro, così come alla riflessione sull’elaborazione dei processi identitari (individuali e collettivi) in diverse culture ed epoche. Ricercatore emerito della Universidad Nacional Autónoma de México e membro dell’Accademia Messicana della Lingua, ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui nel 1996 il Premio Universidad Nacional e nel 2013 il Premio Nacional de Ciencias y Artes conferito dal ministero messicano per la pubblica istruzione. Tra i suoi contributi in traduzione italiana ricordiamo: La gabbia della malinconia. Identità e metamorfosi del messicano (2010); Malinconia e cultura: le malattie dell’anima nella Spagna del Secolo d’Oro (2013); Antropologia del cervello (2014).

M. Cristina Secci ricercatrice presso l’Università di Cagliari, è autrice del libro Con la imagen en el espejo. El autorretrato literario de Frida Kahlo (2009) e del volume “La realidad según yo la veo”: la ley de Jorge Ibargüengoitia (2013). Ha tradotto Juan Villoro, Jorge Ibargüengoitia, Julián Herbert, Norma Huidobro e Marco Antonio Campos.