Hans-Georg Gadamer

Il caso Heidegger

Una filosofia nazista?

Informazioni
A cura di: Silvano Facioni

Collana: Macula
2015, 114 pp.
ISBN: 9788857531373
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Sinossi

Il 5 febbraio del 1988, nell’anfiteatro dell’Università di Heidelberg si svolse un dibattito intorno al pensiero politico e filosofico di Heidegger a cui parteciparono Jacques Derrida, Hans-Georg Gadamer e Philippe Lacoue-Labarthe. L’occasione prossima del dibattito era stata, qualche mese prima, la pubblicazione del libro di V. Farias, Heidegger e il nazismo (Torino 1988), nel quale venivano mostrati, anche se in maniera non sempre sorvegliata dal punto di vista critico, i legami di Heidegger con l’apparato culturale e politico della Germania nazista. Il pubblico dibattito, che non prevedeva degli interventi già preparati, non era mai stato pubblicato, così come non era mai stato pubblicato l’incontro tra i tre filosofi e una parte del pubblico presente alla serata che si svolse il giorno successivo, 6 febbraio, alla presenza di giornalisti e sempre ad Heidelberg, presso il ristorante “Sole d’Oro”. Il testo rappresenta una preziosa testimonianza della posizione dei tre filosofi di fronte all’impegno politico di Heidegger, anche alla luce dei Quaderni neri (di cui, all’epoca del dibattito, non si sospettava nemmeno l’esistenza) che hanno cominciato ad essere pubblicati nel 2014: testimonianza preziosa anche perché Gadamer e Derrida, che si erano incontrati nel 1981 durante un convegno segnato da incomprensioni, si ritroveranno non soltanto a prendere posizione su alcune scottanti domande circa il rapporto tra pensiero e politica o sul rapporto intrattenuto con l’opera di Heidegger, ma proveranno anche a chiarire le reciproche posizioni circa la differenza tra ermeneutica e decostruzione. Un testo di capitale importanza, dunque, per tentare di avvicinare il tragico mistero che avvolge l’opera heideggeriana, che si avvale della presentazione e delle note puntuali di Mireille Calle-Gruber (presente alla serata e tra i suoi organizzatori).

Jacques Derrida (1930-2004) è uno dei principali protagonisti del dibattito filosofico contemporaneo. Tra le sue principali opere tradotte in italiano ricordiamo: Della grammatologia (1967), La voce e il fenomeno (1967), La scrittura e la differenza (1967), Margini - della filosofia (1972), Glas (1974). I suoi seminari sono attualmente in corso di pubblicazione.

Hans-Georg Gadamer (1900-2002), allievo di Paul Natorp e Martin Heidegger, è considerato il maggiore esponente dell’ermeneutica filosofica. Oltre alla sua opera fondamentale, Verità e metodo, del 1960, è stato autore di numerosissime pubblicazioni raccolte nei Gesammelte Werke presso l’editore Mohr di Tubinga.

Philippe Lacoue-Labarthe (1940-2007) ha insegnato per più di trent’anni all’Università di Strasburgo. Ha pubblicato numerosi lavori dedicati, tra gli altri, a Martin Heidegger, Jacques Derrida, Paul Celan ed ha tradotto opere di Nietzsche, Hölderlin, Benjamin. Tra le sue opere principali ricordiamo: La finzione del politico (1987), La poésie comme expérience (1986) e Typographies I e II (1979 e 1986).