Intellettuale poliedrica, psicoanalista e semiologa, Julia Kristeva parla di fede da un punto di vista laico. L’uomo ha bisogno di credere nel fatto che la vita collettiva sia migliore della guerra, di tutti contro tutti, dell’individualismo. La narrazione del cristianesimo, in particolare di quello cattolico, crea e riproduce il collante sociale e culturale di una società che guarda, tutta insieme, al futuro. Nessuna pretesa superiorità per una chiesa, ma l’ammissione che il cristianesimo è questa narrazione complessa in grado di dare prospettiva alla società occidentale, alle sue tante culture e mitologie diverse. Il dio che soffre e muore in croce rappresenta la forza e insieme l’umana debolezza che fa il senso d’umanità e può costruire la pace.
Julia Kristeva (1941) è una linguista, psicoanalista, filosofa e scrittrice francese di origine bulgara. Ha collaborato con Michel Foucault, Roland Barthes, Jacques Derrida e Philippe Sollers. I suoi libri, tradotti in tutte le lingue, sono stati pubblicati in Italia per Feltrinelli, Einaudi, Sellerio, Donzelli, il Mulino.
Sottotitolo | Il bisogno di credere tra monoteismi e secolarizzazione |
---|---|
ISBN | 978-88-5752-475-7 |
Pagine | 62 |
Data di pubblicazione | 2014 |
Autore | Julia Kristeva |
Collana | Spiritualità senza Dio |
Brand | ![]() |
History | Color sit amet, consectetur adipiscing elit. In gravida pellentesque ligula, vel eleifend turpis blandit vel. Nam quis lorem ut mi mattis ullamcorper ac quis dui. Vestibulum et scelerisque ante, eu sodales mi. Nunc tincidunt tempus varius. Integer ante dolor, suscipit non faucibus a, scelerisque vitae sapien. |