Matteo Giovanni Brega

L'estetizzazione del quotidiano

Dall’Arts and Crafts all’Art Design

Informazioni
Collana: Filosofie
2012, 220 pp.
ISBN: 9788857508481
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Sinossi

Il “salto filosofico” tra l’Estetica della ricezione e la sua attualizzazione sottoforma di ciò che si è inteso chiamare “estetizzazione del quotidiano” è affidato, seppur provvisoriamente, al concetto di art design, in sé affatto controverso ma, si ritiene, sufficientemente attuale, puntuale e descrittivo. Partendo dalla considerazione secondo la quale le Avanguardie sono nate in contrapposizione all’Estetismo e hanno ascritto al proprio ambito la tendenza scientifica a “scomporre per capire”, si è giunti alla conclusione che tale processo abbia dato vita a forme artistiche sempre più specializzate, parziali e “decifrabili per necessità”. Ma abbandonare il piacere per la comprensione razionale presupponeva un eudemonismo che, tra le sue vittime sacrificali, contò la connessione tra arte e vita. Una volta percorso il cammino della scomposizione razionale delle varie parti dell’opera, non è stato più possibile ricomporre l’unitarietà iniziale e quindi recuperare il senso di pacificazione individuato, ai tempi, nel concetto di grande stile. Tuttavia è possibile ipotizzare una lettura positiva di tale scomposizione: una lettura catartica in virtù della quale l’arte può tornare ciclicamente al proprio ruolo vitale e comunicante, proprio perché purificata dallo sforzo analitico da tutti gli elementi di impurità e dalle incrostazioni che, nel corso dei secoli, ne hanno indebolito il nucleo originario. In ultima istanza, la soluzione per fuoriuscire dal problema kantiano dell’esemplarità teorica di una forma che è invece vivente, e come tale refrattaria al teorema, potrebbe consistere nel ricondurre l’arte all’interno del flusso della volontà e della vita, e solo così, contestualizzandola, concederle di farsi-da-parte in senso compiuto come l’Estetismo intuì, e di ricreare così quelle divisioni e quelle incomprensibili diversità senza le quali non vi è altro destino per la forma, se non la dispersione.

Matteo Giovanni Brega (1973) è ricercatore di Estetica nella Facoltà di Arti, Mercati e Patrimoni della Cultura dell’Università IULM di Milano dove insegna “Patrimoni dell’immagine” e coordina l’Osservatorio sull’immaginario della Cattedra Unesco “Studi culturali e comparativi sull’immaginario”. Scrive su Nova-IlSole24Ore, Art&Dossier e altre riviste del settore. Ha pubblicato, tra gli altri, Lo specchio attraversato. I media e la restituzione del simbolo (2005) e I Cirenaici. La filosofia del piacere (Mimesis 2010). Ha inoltre curato la nuova edizione di Simulacri ed impostura di Jean Baudrillard (2009) e Breve apologia dell’esperienza estetica di Hans Robert Jauss (Mimesis 2011).