George Robert Stowe Mead

L’arte del simbolo come strumento di conoscenza

Informazioni
Collana: A lume spento
2016, 66 pp.
ISBN: 9788857533773
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Sinossi

L’uomo è la misura dell’universo, e nella corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo sono celate le soluzioni di tutti i misteri. I simboli sono le radici da cui si sviluppano tutte le scienze e tutte le arti, i fondamenti su cui sono costruite le porte di accesso a mondi più grandi, inaccessibili alla sola ragione. Per mezzo dei simboli possiamo risalire da mente a mente e da persona a persona per raggiungere la conoscenza totale, suprema e assoluta, cioè sciolta da qualsiasi altro legame. In questa raccolta di scritti si chiarisce il concetto di evoluzione dell’uomo e di sviluppo dell’anima che sarà ripreso da C.G. Jung, diventando il fondamento della sua scuola di psicologia analitica.

George Robert Stowe Mead (1863-1933) nacque in una famiglia di ufficiali di carriera dell’esercito britannico, tradizione da cui si distaccò per dedicarsi allo studio di materie classiche e lingue antiche, che lo avvicinarono alla Società Teosofica e ne fecero uno dei principali studiosi dello gnosticismo a cavallo tra XIX e XX secolo. Dopo essere stato nominato segretario particolare di Madame Blavatsky, di cui curò gran parte degli scritti, divenne il direttore della rivista Lucifer, organo della Società Teosofica. Nel 1909, dopo 25 anni di assiduo impegno e totale devozione, lasciò la Società Teosofica, assieme a circa settecento altri membri, e fondò la Quest Society, che ebbe una profonda influenza dall’inizio secolo fino agli anni Trenta sulla vita intellettuale europea, interessando personaggi come C.G. Jung, H. Hesse, E. Pound e W.B. Yeats. Al trimestrale omonimo, pubblicato dal 1909 al 1931 collaborarono, tra gli altri, G. Meyrink, A. Blackwood, A. Machen, A.E. Waite, R. Tagore e A. Coomaraswamy. L’attività della Quest Society e i lavori pubblicati sul suo periodico sono considerati anticipazioni degli incontri di Eranos, che si sarebbero tenuti a partire dal 1933 grazie all’ospitalità di Frau Olga Fröbe-Kapteyn vicino ad Ascona, in Svizzera.

Recensioni

Miska Ruggeri - Libero, 23 giugno 2016
"Il primo studioso dello gnosticismo si giocò la faccia con Blavatsky"
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Alessandro Giuli - Il Foglio, 19 luglio 2016
"Cosmopolis"
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Cesare Cavalieri - Avvenire, 20 luglio 2016
"Quell'Hitler, che grande economista"
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