Cabiria è il più celebre film del cinema muto italiano. Quasi ogni aspetto della sua realizzazione costituisce per l’epoca una novità: le quasi tre ore di lunghezza, il budget esorbitante, la collaborazione di D’Annunzio, le gigantesche scenografie e gli effetti speciali, l’uso innovativo dei movimenti di macchina e della luce, la presenza in sala del coro e dell’orchestra. Cabiria esalta tutte le potenzialità della messa in scena: l’occhio della cinepresa spazia liberamente dal fuoco dell’Etna alla neve delle Alpi, reinventa il teatro della Storia, mescola destini privati e collettivi. Architettura, pittura, archeologia, teatro lirico e di prosa, letteratura alta e feuilleton, musica colta e ideologia si fondono nelle sorprendenti risorse espressive del nuovo medium cinematografico. In occasione del centenario del film (proiettato in prima mondiale a Torino e Milano il 18 aprile 1914), il volume intende proporne un’analisi documentata e metodologicamente aggiornata.
Silvio Alovisio è ricercatore presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, dove insegna Cinema e comunicazione audiovisiva e Storia e analisi del film. Collabora con il Museo Nazionale del Cinema ed è redattore di “Immagine”, la rivista dell’Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema (AIRSC). Ha pubblicato, in volumi collettanei e su riviste, numerosi studi sul cinema del primo Novecento e sul cinema contemporaneo. Tra le sue monografie più recenti, Wong Kar-wai (2010) e L’occhio sensibile (2013).
Sottotitolo | (Giovanni Pastrone, 1914) Lo spettacolo della Storia |
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ISBN | 978-88-5752-157-2 |
Pagine | 118 |
Data di pubblicazione | 2014 |
Autore | Silvio Alovisio |
Collana | Cinema / origini |
Brand | ![]() |
History | Color sit amet, consectetur adipiscing elit. In gravida pellentesque ligula, vel eleifend turpis blandit vel. Nam quis lorem ut mi mattis ullamcorper ac quis dui. Vestibulum et scelerisque ante, eu sodales mi. Nunc tincidunt tempus varius. Integer ante dolor, suscipit non faucibus a, scelerisque vitae sapien. |