Nelle osterie che frequentavamo di più, tipo il Pino Pomè o la Maria alla Magolfa bocciofila, o il Pino alla Parete, giravano due ragazzi simpaticissimi con chitarre e canzoni lombarde, ed erano il Cochi e il Renato. Al Jamaica trovavi la Mariangela Melato, o il Gian Maria Volonté, che studiavano al “Piccolo”. Si andava spesso in una casa molto ospitale del Franco che poi risultò essere il Franco Maria Ricci. Nel 1973 curavo, nell’atrio della Triennale, un ambiente totale di vuoto, fuori dall’abituale monumentalismo. Vi realizzai delle performance di artisti, e una fu di Franco Battiato, anche lui senza soldi come tutti, dormiva in casa del Marco Mondadori.
... Per saperne di piùAgire secondo il gusto, sintonizzarsi su ciò che si crede attuale, presente, credibile. Rassicurati ci muoviamo così nella cecità dell’imminente, nel ricatto del qui e ora, presumendo che la soluzione venga prima del problema. Ma l’arte non prevede la sua collocazione, non si installa tra un prima e un poi, rende inette le storicizzazioni, smentisce le ricette sulla sua prevedibilità, ci fa il dono inatteso dell’improbabile.
... Per saperne di piùNata nel 1955 con l’intento programmatico di “documentare” lo stato dell’arte, la documenta di Kassel si è rapidamente imposta nel panorama espositivo internazionale. Ripercorrere la storia delle partecipazioni italiane nelle prime edizioni della manifestazione restituisce un racconto differente sull’arte italiana, in cui il ribaltamento della prospettiva consueta e l’adozione di un punto di vista esterno al territorio aprono nuove ipotesi interpretative.
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