Qual è il nucleo filosofico-teoretico del progetto cassireriano di una “filosofia delle forme simboliche”? E perché proprio il simbolo vi rivestirebbe un ruolo centrale? Nella sua natura logica e fenomenologica, il simbolo, uno e doppio, si rivela quella forma funzionale generativa capace di conferire unità al mondo, trasfigurandolo in un “cosmo simbolico”, ideale regolativo e unità organica della totalità delle infinite variazioni possibili del senso. Contro ogni sostanzializzazione, l’unità intensiva, qualitativa, relazionale, vitale del simbolo è allora il principio “metafisico” cassireriano: originaria è la dinamica diveniente, l’atto generativo al cui ritmo il pensiero deve attenersi per restare fedele al suo compito infinito di esplicazione della relatività di ogni posizione di senso. E proprio in questo rapporto tra teoria e prassi emerge la dimensione etica del simbolico, vertice ultimo del pensiero di Cassirer.
Claudio Bonaldi, dottore di ricerca in filosofia, socio fondatore della sezione lombarda dell’AISFET, socio SIFM e IECG (Internationale Ernst-Cassirer- Gesellschaft), ha svolto attività di ricerca in Italia, presso le Università di Milano e Vercelli, e in Germania presso l’Università di Konstanz e la Humboldt-Universität di Berlino, quale borsista della Humboldt-Stiftung. È autore di monografie e di numerosi saggi su Jonas e Cassirer, usciti su riviste specializzate.
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