Sola fide non è espressione che l’autore di questo libro (pubblicato qui in prima traduzione italiana) riferisce unicamente alla figura di Lutero. Per Lev Šestov essa è piuttosto una delle più potenti “dichiarazioni di guerra” del pensiero esistenziale contro ogni modello filosofico speculativo che, nei più svariati modi (anche assumendo storicamente forme prossime alla religiosità), mira a racchiudere la spontanea e gratuita manifestazione dell’esistenza entro strutture definitive e concluse. La necessità e l’“io”, Atene e Gerusalemme: l’apertura di questa bipolarità e il riconoscimento della sua incomponibilità sono per Šestov i termini stessi entro cui solamente è pensabile una filosofia esistenziale. Tutta la riflessione dell’autore russo sul significato della fede in Lutero rientra nell’orbita di questa esperienza di allontanamento dalle verità condivise e ne mette in luce anche gli inevitabili rischi di “trasformarsi nel suo opposto”.
Lev Šestov, tra i più importanti protagonisti dell’esistenzialismo russo, nasce a Kiev da famiglia ebraica nel 1866. Negli anni successivi alla Rivoluzione si trasferisce in Francia. Muore a Parigi nel 1938. Tra le sue opere principali in traduzione italiana si ricordano: La filosofia della tragedia. Dostoevskij e Nietzsche; Potestas clavium; Kierkegaard e la filosofia esistenziale; Sulla bilancia di Giobbe; Atene e Gerusalemme.
Sottotitolo | Filosofia greca e filosofia medievale Lutero e la Chiesa |
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ISBN | 9788857548913 |
Pagine | 290 |
Data di pubblicazione | 2018 |
A cura di | Enrico Macchetti; Giuseppe Riconda; Glauco Tiengo |
Traduzione di | Valentina Parisi |
Collana | Essere e Libertà |
Brand | ![]() |
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Michela Venditti - Alias, 18 novembre 2018
"La scelta che accomuna Lutero a Tolstoj"
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Simone Paliaga - Avvenire, 12 settembre 2018
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