L’epistemologia di Mach è stata a lungo considerata – sia da grandi scienziati (Planck, Einstein), sia da filosofi e politici di rilievo (Popper, Lenin) – l’espressione di un empirismo induttivistico ingenuo e di un sensismo fenomenistico simile all’idealismo di Berkeley. La critica recente ha contestato la fondatezza di questa interpretazione tradizionale ridefinendo l’immagine di Mach in profondità. Nell’opera qui riproposta – un vero e proprio classico della filosofia della scienza dal quale hanno attinto estimatori e detrattori – Mach si cimenta in un’analisi dell’impresa scientifica libera da sistematizzazioni affrettate e da arcaici filosofemi. Il quadro delineato, ricco di vividi esempi, sottolinea con uguale forza tanto il ruolo dell’esperienza e delle procedure induttive quanto quello del pensiero razionale e dell’intuizione creatrice, tanto il valore dell’acquisizione conoscitiva quanto quello dell’errore fruttuoso. Nella cornice generale del suo “scetticismo incorruttibile” e antimetafisico, Mach dà il massimo rilievo alla ricognizione storico-critica del significato delle ipotesi e delle teorie e agli aspetti economicobiologici delle leggi e del mutamento scientifici. Né mancano osservazioni di grande attualità sull’insegnamento delle scienze, i rapporti tra lavoro intellettuale e lavoro manuale, i pericoli di un dissennato sfruttamento delle risorse energetiche del nostro pianeta.
Ernst Mach, nato in Moravia nel 1838 e morto a Vaterstetten (presso Monaco di Baviera) nel 1916, appartiene alla schiera di quei grandi scienziati-filosofi (tra cui Helmholtz, Hertz, Poincaré, Duhem e lo stesso Einstein) che, tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, hanno dato cruciali e talvolta decisivi contributi scientifici sviluppando al tempo stesso un pensiero epistemologico in stretta connessione con la loro ricerca sul campo e favorendo la nascita della filosofia della scienza come disciplina autonoma.
Paolo Parrini ha insegnato Filosofia all’Università di Firenze per più di un quarantennio. Autore di numerose pubblicazioni apparse in Italia e all’estero, si è occupato di epistemologia e di storia del pensiero filosofico e scientifico. Il suo nome è legato a una prospettiva filosofica, presentata a partire dal libro del 1995/1998 Knowledge and Reality. An Essay in Positive Philosophy, e agli studi su Kant, la tradizione convenzionalista e l’empirismo logico. Il suo ultimo libro è Il valore della verità (2011).
Sottotitolo | Abbozzi per una psicologia della ricerca |
---|---|
ISBN | 978-88-5750-648-7 |
Pagine | 476 |
Data di pubblicazione | 2017 |
Autore | Ernst Mach |
Introduzione di | Paolo Parrini |
Collana | Filosofia/Scienza |
Brand | ![]() |
History | Color sit amet, consectetur adipiscing elit. In gravida pellentesque ligula, vel eleifend turpis blandit vel. Nam quis lorem ut mi mattis ullamcorper ac quis dui. Vestibulum et scelerisque ante, eu sodales mi. Nunc tincidunt tempus varius. Integer ante dolor, suscipit non faucibus a, scelerisque vitae sapien. |