Gregor Mendel
Le leggi dell’ereditarietà
Con le note del 1865, pubblicate l’anno successivo negli Atti della Società dei naturalisti di Brünn, Gregor Mendel comunica i risultati dei suoi esperimenti di ibridazione. Raggruppate in seguito in un saggio agile e denso, queste annotazioni siglano di fatto il punto di partenza per i futuri studi sulla trasmissione ereditaria dei caratteri. Oggetto di limitata attenzione fino al 1900, anno in cui fu ‘riscoperto’ da Hugo de Vries, Karl Correns e Erich von Tschermak, il saggio di Mendel richiama ancor oggi l’attenzione degli studiosi, non solo per il suo valore intrinseco per la storia della genetica (e della biologia in generale), ma anche per il carattere esemplare dell’impostazione metodologica. La presente edizione include la traduzione di un altro lavoro del naturalista sull’argomento: un breve studio sugli ibridi nelle piante del genere Hieracium.
Gregor Mendel (1822-1884), monaco agostiniano, trascorse la maggior parte della sua vita nel monastero di Brünn, l’odierna Brno, in Moravia (regione della Repubblica Ceca). Attento naturalista e agronomo, con un notevole interesse per la matematica e la meteorologia, è universalmente noto per i suoi studi sull’eredità dei caratteri nelle piante, sulla base dei quali definì tre ‘leggi’ dell’ereditarietà, oggi considerate il punto di partenza della moderna scienza della genetica.
Alessandro Minelli, già professore ordinario di Zoologia presso l’Università di Padova, ha iniziato la sua attività di ricerca dedicandosi a problemi di sistematica zoologica, filogenesi e biodiversità, per poi indirizzarsi verso la biologia evoluzionistica dello sviluppo. È autore dei volumi Biological Systematics (1993), The Development of Animal Form (2003), Forme del divenire (2007), Perspectives in Animal Phylogeny and Evolution (2009).
Salvatore Oliviero - "L'Indice", numero 6
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