Filosofie è la collana di Mimesis che raccoglie il dibattito accademico contemporaneo circa i grandi temi classici della filosofia: etica, epistemologia, ermeneutica, estetica, filosofia della storia. Inoltre nel tempo è stata arricchita da contributi che trattano temi più attuali, dalle bioscienze alla comunicazione politica.
Comitato Scientifico
Paolo Bellini (Università degli Studi dell’Insubria, Varese-Como), Claudio Bonvecchio (Università degli Studi dell’Insubria, Varese-Como), Mauro Carbone (Université Jean-Moulin, Lyon 3), Antonio De Simone (Università degli Studi di Urbino Carlo Bo), Morris L. Ghezzi (Università degli Studi di Milano), Giuseppe Di Giacomo (Università di Roma La Sapienza), Gabriele Giacomini (Università degli Studi di Udine), Giovanni Invitto (Università degli Studi di Lecce), Micaela Latini (Università degli Studi di Cassino), Enrica Lisciani-Petrini (Università degli Studi di Salerno), Luca Marchetti (Università Sapienza di Roma), Antonio Panaino (Università degli Studi di Bologna, sede di Ravenna), Paolo Perticari (Università degli Studi di Bergamo), Susan Petrilli (Università degli Studi di Bari), Augusto Ponzio (Università degli Studi di Bari), Riccardo Roni (Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"), Valentina Tirloni (Université Nice Sophia Antipolis), Tommaso Tuppini (Università degli Studi di Verona), Antonio Valentini (Università di Roma La Sapienza), Jean-Jacques Wunemburger (Université Jean-Moulin Lyon 3)
I volumi della collana sono sottoposti a peer review.
In che senso il progetto kantiano di una sintesi trascendentale ha a che fare con un’ontologia del tertium datur? D’altronde, non è proprio il sistema di Hegel l’esempio migliore di una tale ontologia? Ma soprattutto: la struttura del pensiero hegeliano segue davvero una triade ineluttabile? Questi quesiti sfociano nella domanda principale: come va inteso il terzo termine nel procedimento dialettico?
... Per saperne di più“Il tempo è il nostro supplizio. L’uomo cerca solo di sfuggirvi, cioè cerca di sfuggire al passato e al futuro sprofondando nel presente oppure di fabbricarsi un passato e un futuro a modo suo”. Questa riflessione di Simone Weil pone un problema oggi dibattuto dalla fisica e dalle neuroscienze, ma già al centro dell’attenzione di Pauli nel suo dialogo con Jung. La questione in gioco non è quella del significato del tempo, bensì quella, solo apparentemente analoga, del rapporto tra tempo e significato nel quale, secondo Pauli, la connessione di significato è l’agente primario e il tempo un prodotto secondario.
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Domenico Felice ha estratto con mano sicura dalla monumentale opera di Voltaire, che occupa più di cinquanta volumi, i pensieri, le massime e gli aforismi che possono aiutare l’uomo contemporaneo a orientarsi in quel teatro di violenze, illusioni e inganni che è il mondo. Nemico delle idee preconcette e dei luoghi comuni, Voltaire ci appare in queste pagine come il fondatore della comunicazione moderna.
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