Eccedenza sovrana

Pasolini, discutendo di Salò, sosteneva che nulla è più anarchico del potere, perché il potere fa ciò che vuole, e ciò che vuole il potere è completamente arbitrario. Eppure, a scrutare il fondo uccisore della sovranità moderna, emerge la fragilità di un potere che ha bisogno, per esistere, del riconoscimento delle proprie vittime. Come una preghiera di Dio, l’ordine implora di essere amato, anche da coloro che mette a morte. Di questa che nel libro viene definita ‘teurgia politica’ (l’idea che un potere che, come Dio, si dice pieno di gloria abbia bisogno di venire costantemente glorificato) beneficia Barnardine, l’assassino boemo di Misura per misura di Shakespeare, che alla chiamata al patibolo risponde con un’imprecazione: non ha voglia di morire, e non morirà, e al potere “gli prenda la peste alla gola”.È così che egli si fa sovrano. Al pari dello Stato e contro lo Stato.

Francescomaria Tedesco, dottore di ricerca in Teoria e Storia del diritto, è assegnista di ricerca in Filosofia politica presso l’Istituto Dirpolis della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ha svolto attività di ricerca presso il SUM – Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze. Ha insegnato Diritti umani presso l’Università per Stranieri di Perugia. Oltre a numerosi saggi e articoli, alcune voci enciclopediche per UTET, ha pubblicato le monografie Introduzione a Hayek (2004) e Diritti umani e relativismo (2009), entrambe Laterza.