Fabio Vander

La critica e le forme

Saggio di filosofia dell’arte

Informazioni
Collana: Filosofie
2018, 166 pp.
ISBN: 9788857547305
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Sinossi

Un saggio di filosofia dell’arte. Una ridefinizione del concetto di Classico a quasi due decenni dalla fine del secolo della Krisis.

Gli statuti fondamentali dell’arte sono ripercorsi alla luce dei classici, da Aristotele a Leonardo, fino ai moderni: Hegel, ma anche Hölderlin, Leopardi, Baudelaire. La rilettura del ’900 delle Avanguardie e dei Totalitarismi assume invece la forma di una critica della crisi che ne attraversa le filosofie e le ideologie, con un’attenzione particolare a movimenti come il Futurismo e il Cubismo, ma anche alle Avanguardie del secondo ’900.

Cesare Brandi ne La fine della Avanguardia scriveva: «possa l’epoca, che con fatica s’inizia, riconquistare nel futuro la dimensione temporale che rese l’uomo capace e degno di storia». Rifiutando ogni callida retorica del “post-moderno”, il saggio scommette sulla possibilità, anzi la necessità, di una nuova “epoca” nella quale il Moderno recuperi il senso della “storia”, non solo come tempo ma come civiltà.

Fabio Vander (Roma, 1958), laureato in filosofia con Gennaro Sasso e in scienze politiche con Pietro Scoppola, lavora presso il Senato della Repubblica. Fra i suoi libri di filosofia: Metafisica della guerra (Milano, 1995); Contraddizione e divenire (Milano, 2005); Relatività e fondamento (Milano, 2011); Il sistema-Leopardi (Milano, 2012); Ortologia della contraddizione (Roma, 2015); Critica e sistema (Roma, 2017).

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