La nebbia non c'è più
Passeggiata lungo i film di Milano
Nel cinema Milano c’è tutta: la Milano delle fabbriche, quella delle periferie imprecise, quella dei grandi uffi ci e dei lavori in corso, quella della Stazione Centrale e dei Navigli, c’è la Milano innevata, brumosa e sporca, la Milano delle fontanelle (le vedove verdi di ghisa col becco a gargolla) e dei giardinetti spelacchiati (un non-luogo molto meneghino), la Milano del traffico stupido e impazzito, dei negozi scintillanti (com’è bella la città, com’è grande la città ...), la Milano degli immortali tram cigolanti, la Milano fatta a macchia e a bersaglio, Milano vicina all’Europa (che banche, che cambi... ancora Dalla), dove buongiorno non vuol dire buongiorno, Milano vecchia e bassa, a ringhiera, Milano ora sempre più verticale, unica Gotham City d’Italia, sempre un po’ diversa, perennemente concentrica, ma spesso confusa e slabbrata. Milano con la nebbia, quella che si tagliava con il coltello e che adesso non c’è più o, meglio, comincia dopo il grande cerchio delle tangenziali. Che nostalgia la nebbia di una volta, quella che ti avvolgeva usciti dal cinema, la sera, perché tu conservassi i ricordi del film e li portassi a casa, senza distrarti guardando le stupide luci della città. La nebbia non c’è più. Da Gli uomini che mascalzoni del 1932 ai giorni nostri, tra ricordi e approfondimenti, i film di Milano.
Nazzareno Mazzini, filosofo in origine, regista di video e ideatore di campagne di comunicazione nello Studio Calabiana, cui ha dato origine trent’anni or sono, insegna cinema e dintorni allo IED da più di vent’anni e presso IES Abroad Milano (istituto americano per gli studi all’estero). Nato a Cremona, vive e lavora da sessant’anni a Milano.
Angela Bosetto - Rivista del cinematografo, dicembre 2015
"Lungo i navigli"
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Erminio Fischetti - mangialibri.it, 12 gennaio 2016
"La nebbia non c'è più"
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