Quentin Tarantino e la filosofia

Come fare filosofia con un paio di pinze e una saldatrice

Informazioni
A cura di: Richard Greene; K. Silem Mohammad

Collana: Il Caffè dei Filosofi
2013, 206 pp.
ISBN: 9788857517155
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Sinossi

Un’incursione filosofica nel multiforme immaginario del regista più amato dalle nuove generazioni. I film di Tarantino sono maturi per la speculazione filosofica, pongono domande impellenti sull’etica, la giustizia, la natura della casualità, il flusso del tempo e altre questioni cruciali. È così che in questo libro curioso e intelligente si passa da una meditazione estetica sull’uso del sangue a spruzzo in Kill Bill a un’analisi sulla liceità della violenza. la sposa interpretata da Uma Thurman è una figura eroica, anche se motivata solo dalla vendetta? L’incesto continuerà a essere un tabù? Non per i filosofi di questo libro, che affrontano senza pudori questioni scottanti e provocatorie almeno quanto i film su cui riflettono. E chissà se, alla fine del libro, potremo finalmente accantonare ogni dubbio sul senso del discorso tra Vincent e Jules sul Big Mac francese nel mitico Pulp Fiction?

Richard Greene è professore associato di filosofia alla Weber state university. I suoi interessi filosofici spaziano dalla metafisica alla storia della filosofia moderna, ma il suo ambito di studi principale è l’epistemologia. 

K. Silem Mohammad è professore associato di inglese alla Southern Oregon University. È autore di numerosi libri e raccolte di poesie, tra cui The Front (2009) e Breathalyzer (2008). Insieme a richard Greene è autore anche diZombie, Vampiri e la Filosofia.