Come si presenta il caso, come si scrive, si racconta, come le memorie e le riflessioni autobiografiche, il confronto tra molteplici testimoni, tra diversi stili di scrittura e conversazione, assumono posizioni prospettiche differenti; queste le questioni chiave del libro. L’idea di caso non si limita al caso clinico; si tratta di ridisegnare la riflessione sull’evento (la contingenza) partendo dalla letteratura, immaginare alcune forme del racconto clinico diretto e indiretto per far emergere l’unicità preziosa, spesso dimenticata dalla foga esplicativa, dalla categorizzazione che cancella il singolare. Il libro si presenta anche come una critica radicale ai modi riduttivi del discorso clinico dominante nell’epoca post-moderna, neoliberale, al cinismo scientista nascosto dietro la tecnologia, che emerge nell’intertestualità di pratiche oppressive.
Pietro Barbetta è docente di Psicologia dinamica e Teorie psicodinamiche presso l’Università di Bergamo, inoltre insegna al Dottorato in Scienze della formazione di Ca’ Foscari, è didatta in psicoterapia presso il Centro Milanese di Terapia della Famiglia, tiene seminari presso diverse scuole di psicoterapia e psicoanalisi in Italia e all’estero ed è psicoterapeuta presso il Centro Isadora Duncan. Tra le sue pubblicazioni: Anoressia e isteria, Figure della relazione, I linguaggi dell’isteria.
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