Attilio Bruzzone

Georg Simmel e il tragico disincanto

Informazioni
Collana: Itinerari filosofici
2011, 170 pp.
ISBN: 9788857504377
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Sinossi

Il libro prende il suo punto di avvio dalla dialettica tra superficie e profondità, la quale, nel quadro della più in generale dialettica dell’interrelazione, si rivela essere il cardine di tutto il pensiero simmeliano, l’origine da cui si dipanano gli innumerevoli fili che tessono una lucida quanto ricca analisi della realtà sociale disgregata. Il nucleo centrale è costituito da un esame della concezione filosofica della modernità elaborata da Simmel, in cui si punta l’attenzione soprattutto sulla visione tragica della vita e della civiltà. La tesi interpretativa peculiare è questa: non c’è alcuna dialettica della tragedia ma è la tragedia stessa ad essere dialettica, essa rappresenta, infatti, la dialettica dicotomica tra vita e forma, che non ammette alcuna soluzione. Allo stesso tempo, però, la tragedia, nella sua dimensione di insuperabilità, è la Forma – l’unica forma – in grado di comprendere pienamente, di rappresentare e di fissare la vita, la quale distrugge tutte le forme in cui si cristallizza, in quanto insufficienti e limitanti il suo slancio. In tali termini dialettici viene prospettata l’«utopia moderna» di Simmel. In questo quadro viene messa in risalto la situazione dell’individuo nel mondo moderno: nel momento in cui perviene alla coscienza della propria individualità a livello di massa, il soggetto è condannato alla sparizione e all’annullamento nell’alienazione della massificazione, ma parimenti si fa propriamente individuo solo ora nella modernità, dialetticamente nella piena coscienza della sua alienazione, mentre prima, quando era inserito nella natura senza rotture, era ugualmente «alienato» senza però esserne cosciente, quindi, senza sofferenza. Sullo sfondo di tutte queste analisi emerge anche una vicinanza significativa, finora poco notata, tra la filosofia di Simmel e quella di Adorno, nella quale, probabilmente attraverso la mediazione di Kracauer, si mostrano operanti numerosi elementi simmeliani. In conclusione, il libro procede parallelamente analizzando dialetticamente il travagliato triangolo intellettuale Simmel-Lukács-Adorno, analisi che si rivela utile a comprendere meglio il pensiero di questi autori fondamentali (sempre posti in inter-relazione) per la filosofia del Novecento e forse anche per le sfide che l’attendono nel terzo millennio.

 

Attilio Bruzzone è dottore di ricerca in Filosofia presso l’Università di Genova, dove ha svolto gli studi sotto la direzione del professor Gerardo Cunico. Ha approfondito presso le Università di Frankfurt a.M. e Tübingen la sua ricerca sulla Scuola di Francoforte, la filosofia di Siegfried Kracauer, György Lukács e Georg Simmel, con particolare attenzione alla dimensione estetica e storica, psicologica e sociologica. Ha dedicato all’analisi della posizione e del destino dell’individualità nel mondo moderno il saggio L’individuo «incerto» («Fenomenologia e società»). All’attività filosofica affianca quella musicale: ambiti questi che vede strettamente interdipendenti e interconnessi.