Slavoj Zižek
Lynch: il ridicolo sublime
Nello scorrere nel suo caleidoscopico universo David Lynch ci mostra come l’unità psicologica di una persona si disintegra da un lato in una serie di stereotipi e comportamenti rituali, dall’altro in esplosioni di un Reale crudo e brutale, dotato di energia psichica insopportabilmente intensa e (auto) distruttiva. Le apparizioni di angeli alla fine di Fuoco cammina con me e di Cuore selvaggio, o il sogno del pettirosso alla fine di Velluto blu, seppure scene tra le più pateticamente ridicole, vanno prese sul serio. Così come le figure malvagie eccessivamente violente quali Frank in Velluto blu, Eddy in Strade perdute, e il Barone Harkonnen in Dune. L’opera cinematografica di Lynch, con il suo estremo onirismo, consente a Slavoj Žižek un ritorno perturbante sui temi prediletti della sua riflessione, in particolare sull’oscenità del reale e il “ridicolo sublime”.
Slavoj Žižek è uno tra i maggiori filosofi viventi. In Italia ha pubblicato, fra gli altri, Il soggetto scabroso (2003); Iraq (2004); Contro i diritti umani (2006). Per le edizioni Mimesis ricordiamo L’isterico sublime (2003), L’universo di Hitchcock (2007), Žižek presenta Mao, Sulla pratica e sulla contraddizione (2009), Il segreto sessuale della Chiesa (2010), The Matrix (2010), Žižek presenta Trockij. Terrorismo e comunismo (2011).