Sandro Gorgone
Nel deserto dell’umano
Potenza e Machenschaft nel pensiero di Martin Heidegger
“Che cos’è l’uomo?”. A questa capitale domanda la meditazione heideggeriana ha cercato di rispondere innanzi tutto attraverso una radicale decostruzione dei concetti chiave della soggettività moderna e della dignitas umanistica. Il presente studio si concentra sulla tematizzazione della Machenschaft, termine del quale Heidegger si serve per decifrare, sulla scorta della metafisica jüngeriana del lavoro, la mobilitazione totale e la conseguente “fattibilità” tecnica di ogni cosa. Riconoscere nel nazionalsocialismo i tratti della potenza nichilistica e totalitaria della Machenschaft sarà anche ciò che consentirà al filosofo, inizialmente sedotto dal carattere “rivoluzionario” di questo movimento, di pervenire ad una precoce diagnosi del fenomeno totalitario. Al cospetto dell’immane catastrofe materiale e spirituale dell’Europa all’indomani della seconda guerra mondiale e alla luce della potenza distruttrice della Machenschaft, nel deserto che cresce, tornerà ancor più ineludibile la domanda – per Heidegger, come ancora oggi per noi – circa l’essenza dell’uomo, cui è affidata la responsabilità di saper corrispondere alla provocazione della tecnica, testimoniando, a partire dalla propria finitezza e mortalità, la sua appartenenza alla misura nascosta della terra e agli appelli della storia.
Sandro Gorgone è dottore di ricerca in Filosofia e da anni collabora con la cattedra di Filosofia Teoretica dell’Università di Messina. Attualmente svolge la sua attività di ricerca presso l’Università di Freiburg i.B. dove sta conseguendo il suo secondo dottorato. È aurore di numerosi articoli e saggi prevalentemente dedicati alla filosofia tedesca del Novecento e dei volumi: Cristallografie dell’invisibile. Dolore, eros e temporalità in Ernst Jünger (Milano 2002); Il tempo che viene. Martin Heidegger: dal kairós all’Ereignis (Milano 2005); (con P. Amato) Lavoro, tecnica e resistenza. Studi sul pensiero di Ernst Jünger (Milano 2008).