La contingenza dei fatti e l'oggettività dei valori

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A cura di: Giancarlo Marchetti

Collana: Ricercare
2013, 218 pp.
ISBN: 9788857511375
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Sinossi

Con saggi di S. Clough, D. Copp, D. Davidson, G. Marchetti, H. Putnam, R. A. Putnam B. Stroud, K. A. Taylor, V. Walsh

L’idea che vi sia una netta dicotomia tra fatti e valori è uno dei dogmi dell’empirismo. Secondo questa concezione, i giudizi fattuali, in quanto verificabili o falsificabili empiricamente, riguardano le aree di razionalità «pura» e omogenea e sono ancorati naturalisticamente al mondo. Gli enunciati di valore, invece, sarebbero da relegare nella sfera di ciò che è semplicemente «soggettivo», emotivo, irrazionale. Questo assunto, che ha dominato per molto tempo le scienze e la filosofia, è stato messo in dubbio dai pragmatisti e da alcuni dei più influenti pensatori contemporanei, che, intervenendo al dibattito sull’oggettività dell’etica, hanno mostrato come la presunta eterogeneità tra giudizi descrittivi e giudizi valutativi sia ormai insostenibile. Sulla scia della prospettiva inaugurata da questi pensatori, gli autori di questo libro mostrano come la dicotomia fatto/valore abbia corrotto il nostro pensiero, impedendoci di rivolgere l’attenzione alle intersezioni, le sinergie e le relazioni che esistono tra processi cognitivi e coefficienti valutativi, tra scienza e etica.

Giancarlo Marchetti è professore associato di Filoso?a teoretica all’Università degli Studi di Perugia. Membro della International Pragmatism Society, ha svolto soggiorni di studio e di ricerca presso le università di Harvard, Stanford e UCLA. Oltre a una serie di saggi pubblicati su riviste italiane e straniere, ha curato (con V. Sorge), Ratio et superstitio (2003) e il volume di Anselmo d’Aosta, La caduta del diavolo (2002). Ha pubblicato Il neopragmatismo (1999) e Verità e valori. Tra pragmatismo e filosofia analitica (2008).