Cosimo Caputo

Emilio Garroni e i fondamenti della semiotica

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Collana: Semiotica e filosofia del linguaggio
2013, 152 pp.
ISBN: 9788857518466
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Sinossi

L’affermazione della semiotica in Italia ha visto il fondamentale contributo dell’estetica. Emilio Garroni e Umberto Eco ne sono stati i principali protagonisti. Entrambi hanno trovato supporto nella teoria del linguaggio di Louis Hjelmslev (alla quale per altro verso ha rivolto la sua attenzione anche Galvano Della Volpe), ma, a differenza di Eco, che ha coniugato la teoria hjelmsleviana con la semiotica di Peirce, Garroni, almeno fino a tutti gli anni ’70 del Novecento, ne ha avviato una puntuale, penetrante e ineludibile lettura che ne ha accresciuto la portata teorica, diventando così il primo, grande interprete italiano del linguista danese e un pioniere della semiotica glossematica. Se in un primo tempo la ricerca garroniana si è configurata come una estetica (che è) semiotica: una estetica che utilizza strumenti semiotici, in un secondo tempo è venuta delineandosi come una semiotica (che è) estetica: una semiotica del sentire, una semiotica non cognitiva che riporta a una condizione non intellettualistica o all’originaria adesione del soggetto al suo stesso fare esperienza della vita, al suo sentirsi con altri e sentire l’altro.

Cosimo Caputo è professore associato di Filosofia e Teoria dei Linguaggi nell’Università del Salento (Lecce), dove insegna Semiotica. Tra i suoi libri più recenti: Semiotica e linguistica (2006); Hjelmslev e la semiotica (2010); Il fondo e la forma. La semiosi, la semiotica, l’umano (2010). Ha curato il n. 115 di «Versus»: L’albero e la rete. Ricognizione dello Strutturalismo (2012).