Scritti

Informazioni
A cura di: A. Nakov
Introduzione di: Nuova edizione italiana a cura di: F. Lazzarin

Collana: Fuori collana
2013, 398 pp.
ISBN: 9788857508795
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Sinossi

Questo volume raccoglie una serie di scritti teorici (manifesti, riflessioni tecniche sulle arti plastiche, trattati filosofici) di Kazimir Malevi? (1879-1935), artista tra i più originali dell’avanguardia del primo Novecento. Le sue pagine, che rendono conto delle innovazioni rivoluzionarie apportate da Malevi?, all’insegna di un’arte figurativa imperniata sulle forme non-oggettive, costituiscono anche il nucleo di un sistema di pensiero universale che, in qualche modo, sintetizza le suggestioni proprie di tutta un’epoca fitta di cruciali sconvolgimenti, in Russia e fuori di Russia. I testi sono raggruppati in tre sezioni che segnano i tre momenti nodali della parabola umana e creativa di Malevi?: l’invenzione del suo sistema pittorico, il suprematismo, e la sua evoluzione tra il 1915 e il 1923; l’integrazione del pensiero suprematista nella vita (l’azione socio-politica della nuova arte, cara a tutto il modernismo russo, con il suo anelito sintetico); la sublimazione dell’idea suprematista in sistema filosofico, quando Malevi?, per l’appunto, fece sì che la sua pittura cedesse il passo alla speculazione e alla formulazione teorica sulla pagina scritta, unico mezzo per raggiungere un’astrazione completa e totale. I testi sono preceduti da una corposa introduzione dello storico dell’arte Andréi Nakov, che illustra, in tutta la sua ricchezza e complessità, il contesto culturale che fece da sfondo al debutto di Malevi? e all’evoluzione della sua estetica, compendio imprescindibile per la comprensione dei testi. In apertura è inoltre presente una nuova prefazione dello stesso Nakov, che rende conto delle ultime scoperte d’archivio relative agli scritti teorici e critici del grande artista, scritti che sono ancora ben lungi dall’essere stati studiati nella loro totalità.

Kazimir Malevi? (in polacco Kazimir Malewicz, 1879- 1935), nato a Kiev da una famiglia polacca, studiò arte a Kiev e a Mosca, dove si interessò alle ultime tendenze del simbolismo e del post-impressionismo. Dal 1910 si avvicinò ai gruppi dell’avanguardia cubofuturista tra Mosca e San Pietroburgo e nel 1913 disegnò le scenografie per la programmatica pièce futurista Vittoria sul sole. Negli anni successivi si allontanò però dai movimenti artistici cui aveva aderito e sviluppò una propria peculiare visione dell’arte figurativa, incarnata, a partire dal 1915, nel “suprematismo”, “arte nonoggettiva” per eccellenza, fatta di forme geometriche stilizzate all’estremo e colori che da soli dominavano la tela dipinta. I suoi “quadrati” segneranno una tappa fondamentale nella storia dell’arte del Novecento. Dopo la Rivoluzione si dedicò a un’intensa attività didattica presso i nuovi istituti artistici fondati dal governo bolscevico, all’elaborazione di progetti legati all’architettura e all’urbanistica (non senza scontrarsi con le spinte coeve dei costruttivisti) e, soprattutto, alla formulazione teorica del suo credo artistico. Vittima, a cavallo tra gli anni ’20 e ’30, di un violento ostracismo, morì di cancro a Leningrado nel 1935.

Andréi Nakov (1941) è nato a Sofia (Bulgaria) e ha compiuto studi musicali e artistici. Si è laureato in storia dell’arte all’Università di Varsavia, per poi perfezionarsi a Parigi, in Italia, a Londra e negli Stati Uniti, dove ha anche insegnato a più riprese e ha collaborato alla realizzazione di mostre e cataloghi. Dagli anni ’70 ha pubblicato numerosissimi studi sugli inizi e gli sviluppi dell’arte astratta e le intersezioni tra arti figurative e musica in autori come Ciurlionis, Kupka, Delaunay, Klee, Kandinskij, Léger, Mondrian e altri. Si è dedicato specificamente all’avanguardia russa, dal futurismo al costruttivismo. Per molti anni si è occupato intensamente dell’opera pittorica e teorica di Kazimir Malevi : l’ultimo, colossale risultato delle sue ricerche è la monografia in quattro volumi Kazimir Malewicz - le peintre absolu (Paris, 2007). Risiede a Parigi.

Francesca Lazzarin (1985) ha da poco conseguito il dottorato di ricerca in Slavistica presso l’Università di Padova. Si interessa di poesia russa del primo Novecento e politica culturale sovietica, su cui ha pubblicato diversi lavori su riviste e miscellanee italiane e straniere. Traduce dal russo, dal ceco e dal francese.