Benjamin Fondane

Il Festino di Baldassar

Auto-sacramental

Informazioni
A cura di: Alvise Masto; Alice Gonzi

Collana: Filosofie del teatro
2018, 154 pp.
ISBN: 9788857550756
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Sinossi

Filosofo, poeta, sceneggiatore e regista, Benjamin Fondane fu anche drammaturgo. Il Festino di Baldassar – scritto in Romania nel 1922 e ripreso successivamente a Parigi nel 1932 – fu pubblicato solamente postumo. Egli dedicò grande attenzione alla stesura di quest’opera teatrale, rielaborandola diverse volte, tanto che l’ultima stesura in lingua francese datata 1932 – su cui è stata condotta la presente traduzione – mostra differenze significative rispetto alla precedente. Resta tuttavia, tra le due versioni, un legame essenziale. La scrittura poetica e la riflessione filosofica conservano, come un’incrostazione luminescente tra le righe, la stessa radicale consapevolezza dell’esperienza tragica che, come un fulmine o un terremoto, può improvvisamente innescarsi nella vita di ogni uomo, sia egli uno schiavo, un esiliato o un re. Il mito biblico tratto dal Libro dei profeti, ben lontano dalla sua fonte originaria, converge a innervare e supportare uno sguardo, quello di Fondane, che sa scrutare nella voragine di un mondo assurdo, abbandonato dagli dèi e dagli uomini, popolato da fantasmi. Un mondo che già conosce l’horribile dictu: “Il lavoro rende liberi!”.

Benjamin Fondane (Ias?i, Romania, 14 novembre 1898 - Auschwitz-Birkenau, 2 ottobre 1944), autore di una vasta e poliedrica opera (filosofica, poetica, teatrale, saggistica), contrassegnata dalla confluenza di tre differenti culture: ebraica, romena e francese, oltre che dalla feconda frequentazione dei più importanti autori tra Otto e Novecento. Tra le opere giovanili in lingua romena: Privelis?ti e la prima versione del presente Festino di Baldassar. Nel 1924 si trasferisce a Parigi, dove vivrà fino al 1944. Tra i testi francesi vi sono: Rimbaud, le voyou (1933), La Conscience malheureuse (1936), Faux Traité d’esthétique (1938). I postumi: Le Lundi existentiel et le dimanche de l’histoire (1945), Baudelaire et l’expérience du gouffre (1947), la raccolta poetica Le Mal des fantômes (1980).