I Classici contro ci hanno parlato nei teatri storici tra Venezia, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia di un tema, di un’idea, di una parola delle letterature antiche che possano essere di aiuto contro la deriva etica, estetica, civica e culturale del nostro mondo. Con i miti e le storie, ma senza nessuna mitizzazione. Il volume raccoglie in un pamphlet a catena gli interventi più significativi. I temi, ad ampio raggio, sono democrazia, demagogia, populismo, comunicazione, tirannide, libertà di parola, guerra, impero, cittadinanze, identità (con gli strumenti della memoria e dell’oblio), xenofobia e xenia, migrazione/invasione, giustizia, corruzione, rivoluzione e restaurazione, bellezza e devastazione. Tutto ciò che oggi è un problema o un’inquietudine. Attraverso un passo, un’idea, un insieme di parole esemplari dei testi antichi il volume propone un paradigma di confronto e di riflessione, con l’evidenza della performance a teatro e il rigore della filologia: anche senza toccare il termine attuale, le parole antiche agiscono da sole in una sequenza di voci e di figure che ci parlano di noi dal loro speciale punto di vista.
Comitato scientifico
Gerard Boter (Vrije Universiteit Amsterdam) Carmine Catenacci (Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara) Joy Connolly (New York University) Carlo Franco (Venezia) Laurent Pernot (Université de Strasbourg) Luigi Guzzo (INAF - Osservatorio Astronomico di Brera) Luigi Spina (Università Federico II Napoli) Mauro Sclavo (CNR-ISMAR Venezia).
Come nell’antico teatro di Dioniso ad Atene, davanti ai cittadini, i Classici contro ci parlano di democrazia, demagogia, populismo, comunicazione, tirannide, libertà di parola, identità, xenofobia, giustizia, corruzione: con i miti e con le storie, senza nessuna mitizzazione.
... Per saperne di piùLa nonviolenza è una prerogativa della cultura orientale? Questo libro esplora la presenza di forme di pensiero e di azione sostanzialmente riportabili all’idea di gestione nonviolenta dei conflitti nella Grecia antica. Esso identifica il ruolo che il riso e il sorriso possono giocare nella risoluzione dei contrasti interpersonali; illustra i consigli di ‘lavoro su se stessi’, oltre che sull’altro, dati dai filosofi antichi; mette a fuoco alcune regole utilizzate per combattere la violenza senza ricorrere alla violenza; presenta le pratiche femminili di mediazione; individua varie forme di diplomazia, e ufficiali e ‘dal basso’, e mostra, infine, le dinamiche efficaci in vista della conciliazione tra avversari sia in casi di guerre civili sia in casi di guerre interpoleiche.
... Per saperne di piùIl pensiero di un’Europa unita è un’idea grande, però non c’è Europa se non ci sono i cittadini. Ecco, abbiamo bisogno di diventare cittadini europei. Di imparare a guardare lontano, perché “Europa”, una parola greca, forse significa proprio “occhi grandi”. Ma come si fa?
... Per saperne di piùLa parola hybris significa violenza, oltraggio, arroganza: è una parola degli uomini e indica la violazione di un limite, di una misura, di fronte agli dei, agli altri uomini, di fronte alla natura.
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