Tucidide in Europa

Gli storici europei hanno per molto tempo considerato Tucidide come il padre fondatore della propria disciplina, modello inarrivabile di ricerca severa e infl essibile della verità, capace come nessun altro di interpretare i fatti al di là delle apparenze. Quasi un culto, che ebbe il suo culmine in Germania tra Ottocento e primo Novecento nell’epoca dello storicismo, riassumibile nei nomi di Leopold von Ranke ed Eduard Meyer, e che conobbe una fervida stagione nell’Italia tra le due guerre mondiali, quando antichisti come Gaetano De Sanctis, Aldo Ferrabino e Arnaldo Momigliano pensarono la storia antica in un rapporto dialettico con lo storicismo di Benedetto Croce e in reazione alle sollecitazioni dell’ideologia fascista. La ricezione di Tucidide si rivela così una sorta di prisma che permette di ripensare alla storia della storiografi a moderna sul mondo antico come “la coscienza antropologica della scrittura storica”. Così la storia degli studi classici diventa storia della cultura.

Dino Piovan ha conseguito l’abilitazione come docente universitario di lingua e letteratura greca nel 2013. Insegna latino e greco al liceo classico e Laboratorio di greco antico all’Università di Verona. Oltre a commenti ad autori classici (Platone, Lisia, Senofonte) destinati alla scuola e a saggi su riviste scientifiche e in atti di convegni, ha pubblicato Lisia, Difesa dall’accusa di attentato alla democrazia (Padova-Roma 2009) e Memoria e oblio della guerra civile (Pisa 2011).

Nicoletta Martelletto - Il Giornale di Vicenza, 25 marzo 2019
"Il papa? degli storiografi"
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Nicola Gardini - Il Sole 24 Ore, 30 dicembre 2018
"La sfida dell'intelligenza come stile"
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Carlo Franco - Alias - il manifesto, 9 dicembre 2018
"Questione Tucidide fra culto, filologia e nazionaismi anni '30"
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