Siamo nella Zurigo degli anni Novanta, ma potremmo essere altrove e oggi. Il tema è più che mai attuale: disoccupazione strutturale in un mercato del lavoro in affanno. Protagonista è un manipolo di manager stacanovisti alle prese con il trauma di un licenziamento inatteso. Fragili e isterici, disperati ma agguerriti, i «rottami dei colletti bianchi» si sottopongono a una terapia di gruppo per sopravvivere alla perdita del posto di lavoro ed essere reintegrati nella società. Top Dogs disegna a tratti tragicomici i destini di queste vittime dell’economia globalizzata, figli ripudiati di quelle grandi aziende che un tempo avevano garantito loro status, identità e potere. Mirabile esempio di teatro post-drammatico, la pièce si propone come riflessione – spassosa e amara insieme – sulla spietatezza del mondo del lavoro e sull’inaridimento emotivo e linguistico dell’homo oeconomicus.
Urs Widmer, nato a Basilea nel 1938, è una delle voci più significative della letteratura svizzero-tedesca contemporanea. Autore estroso e fecondo, ha pubblicato numerose opere di teatro, narrativa e saggistica. Vive a Zurigo. In Italia è noto per il romanzo L’uomo amato da mia madre (Milano 2002). Top Dogs, testo del 1996, è senza dubbio il suo lavoro più celebre, insignito del Mülheimer Dramatiker Preis e del premio all’innovazione del Berliner Theatertreffen.
Sottotitolo | Manager alla deriva |
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ISBN | 978-88-5751-209-9 |
Pagine | 128 |
Data di pubblicazione | 2013 |
Autore | Urs Widmer |
Collana | Il quadrifoglio tedesco |
Brand | ![]() |
History | Color sit amet, consectetur adipiscing elit. In gravida pellentesque ligula, vel eleifend turpis blandit vel. Nam quis lorem ut mi mattis ullamcorper ac quis dui. Vestibulum et scelerisque ante, eu sodales mi. Nunc tincidunt tempus varius. Integer ante dolor, suscipit non faucibus a, scelerisque vitae sapien. |