Botho Strauss

L’inizio perduto

Riflessioni sulla macchia e la linea

Informazioni
A cura di: Eugenio Bernardi
Introduzione di: Michele Sinico

Collana: Letteratura
2013, 140 pp.
ISBN: 9788857517674
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Sinossi

Muovendo da teorie cosmologiche di grande impatto (soprattutto la Steady-State-Theory di Fred Hoyle) collegate all’irreperibilità di un inizio e quindi di una fine dell’universo, l’autore, procedendo per impressioni di tipo diaristico e frammenti narrativi, intreccia una serie di riflessioni sulle conseguenze filosofiche, etiche e estetiche che tali teorie possono avere sull’esistenza di un individuo sia nella sua vita quotidiana (con vari accenni ad un soggiorno veneziano) sia nella sua attività di scrittore estremamente attento allo sviluppo complessivo del pensiero scientifico-filosofico della contemporaneità.

Botho Strauss nasce nel 1944, è drammaturgo, narratore, saggista, poeta. Sviluppa il suo concetto di drammaturgia moderna collaborando negli anni Settanta/Ottanta con il regista Peter Stein nell’ambito della Schaubühne di Berlino. Fra i testi teatrali più noti, alcuni rappresentati anche in Italia: Bekannte Gesichter, gemischte Gefühle (Volti noti, sentimenti confusi, 1974), Trilogie des Wiedersehens (Trilogia del rivedersi, 1976), Gross und klein (Grande e piccolo,1978 ), Ithaka (1996), Die eine und die andere (L’una e l’altra, 2005 ). Nella sua opera narrativa (nota anche in Italia soprattutto per Paare, Passanten, Coppie, passanti, 1981 e Der junge Mann, Il giovane, 1984), affine alla saggistica ma anche alle sollecitazioni della vita quotidiana e agli esempi più alti della letteratura contemporanea, Botho Strass indaga sulla crisi della società moderna confrontandosi, spesso polemicamente, con i grandi temi della modernità e con la storia più recente della Germania.