Italo Svevo
Senilità
Questa edizione di Senilità ripropone il testo della princeps triestina apparsa nel 1898, documento di un momento euforico, quasi irripetibile, dell’attività creativa di uno fra i massimi romanzieri italiani. La accompagna un corredo esegetico che evidenzia la tecnica narrativa e lo stile dello scrittore, anche nella dimensione diacronica di un processo correttorio che si concluderà nel 1927 con la riedizione del romanzo. Il fitto rinvio ai testi sui quali è cresciuta la cultura europea di Svevo consente di ripercorrere persuasivamente il contesto entro cui la sua scrittura si è formata e di cogliere analogie a volte insospettate. Una narrativa, quella sveviana, di suggestiva singolarità e uniformità, che ha saputo restituire alla grande letteratura la dimensione della malattia nelle sue manifestazioni fisiche e psichiche, secondo le influenze della clinica sperimentale prefreudiana.
Flavio Catenazzi, già libero docente in Filologia italiana presso l’Università di Friburgo, si è occupato di poesia lirica antica (Poeti fiorentini del Duecento, 1977), di cultura e testi del Settecento (con Aurelio Sargenti ha edito il Carteggio 1724- 1764 tra Giampietro Riva e Giampietro Zanotti, 2012), di narrativa novecentesca italiana (di V. Brocchi, ha edito Le aquile nel 1998) e di diversi scrittori svizzeri (F. Filippini, M. Chappaz e C. Bille). Si è a lungo occupato della lingua di Svevo, sia del giornalista all’«Indipendente» (1984) che del romanziere (L’italiano di Svevo: tra scrittura pubblica e scrittura privata, 1994).
Ciro Regosi - Il Corriere del Ticino, 14 dicembre 2015
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