Salvatore Ferlita

Non per viltade

Papi sull’orlo di una crisi

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Salvatore Ferlita

Non per viltade

Papi sull’orlo di una crisi

Informazioni
Collana: Il Caffè dei Filosofi
2013, 61 pp.
ISBN: 9788857517926
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Sinossi

L’autore di questo saggio ha provato a misurare l’effetto ecolalico delle parole dimissionarie di papa Benedetto XVI nella vasta landa della letteratura, isolando il suono tuonante di tale risoluzione nella cassa armonica dei romanzi, dei versi e dei saggi degli autori meglio conosciuti, quasi tutti di anagrafe novecentesca. Muovendosi dunque da una sponda d’inchiostro all’altra, guidato dalla suggestione, da certe coincidenze, Salvatore Ferlita ha verificato in che modo la figura del papa rinunciatario, pencolante, privo di forze, a volte bersaglio di strali velenosi, insomma sull’orlo di una crisi vaticana, sia stata declinata. Dal papa in volo sul monoplano di Filippo Tommaso Marinetti a Celestino V, messo alle strette da Bonifacio VIII nelle pagine di Ignazio Silone o “riabilitato” da Carlo Emilio Gadda; dal sommo pontefice vecchio e malfermo in uno dei romanzi più sorprendenti di Giorgio Saviane al Giovanni XXIV di Guido Morselli, che fa i bagagli per trasferirsi a Zagarolo o ancora all’ultimo papa, immaginato da Sergio Quinzio: Pietro II, che si ritira al chiuso del Laterano per promulgare l’enciclica Mysterium Iniquitatis, nella quale prende atto del fallimento del cristianesimo nella storia del mondo. Dai versi risentiti di Pier Paolo Pasolini a quelli profetici di David Maria Turoldo, senza ignorare lo sguardo romanzesco o drammaturgico d’oltralpe (quello di André Gide, di Reinhold Schneider e di Frederick Rolfe); dalle lettere apocalittiche di Papini al paesaggio dell’anima disegnato da Santucci, per tacere di altri. Ne viene fuori, in tal modo, una panoramica intensa e sorprendente, che illumina il nostro presente con bagliori corruschi e inquietanti.

Salvatore Ferlita, nato a Palermo nel 1974, è assistant professor di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Enna Kore, dove insegna Letteratura italiana e Scrittura in lingua italiana. Collabora a “la Repubblica” (edizione siciliana) e al mensile “Segno”. Ha scritto, tra l’altro, I soliti ignoti (2005), Sperimentalismo e avanguardia (2008), Novecento futuro anteriore. Saggi di letteratura (2009), Contro l’espressionismo. Dimenticare Gadda e la sua eterna funzione (2011), Le arance non raccolte. Scrittori siciliani del Novecento (2011) e Il dramma della straniera. Medea e le riscritture novecentesche del mito (2012) assieme a Fabio La Mantia e Andrea Rabbito.