Rudolf Arnheim

Per la salvezza dell'arte

Ventisei saggi

Informazioni
Introduzione di: Floriana Ferro; Luca Taddio

Collana: Fenomenologia e ontologia sperimentali
2019, 320 pp.
ISBN: 9788857555126
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Sinossi

Perché l’arte ha bisogno di essere salvata? La risposta di Rudolf Arnheim, fondatore degli studi di psicologia in campo artistico, si articola in ventisei saggi, piccole monografie sui grandi temi della psicologia e dell’estetica contemporanee. I nemici dell’arte sono per Arnheim gli artisti stessi, che hanno rinunciato a un confronto con la realtà del mondo e dell’esperienza percettiva scegliendo il concetto, la riproduzione meccanica o l’astrazione nichilista; e sono quei teorici che mirano a rendere impossibile un’analisi dell’“oggetto” artistico. Senza intenzioni troppo polemiche, Arnheim conduce il lettore all’ascolto e alla visione delle opere dei grandi maestri ma anche dei bambini, degli psicotici, dei ciechi, lasciando a esse, a conclusione di un complesso percorso critico e intellettuale, il compito di mostrare i motivi, la funzione e la grandezza della loro esistenza.

Rudolf Arnheim (1904-2007) è stato un noto storico dell’arte nonché psicologo di origine tedesca. Inizialmente applicò la psicologia sperimentale al cinema, pubblicando Film come arte. Fuggito a Roma a causa delle persecuzioni naziste contro gli ebrei, lavorò per l’Istituto internazionale per la cinematografia educativa e al Centro sperimentale di cinematografia. Scrisse per le riviste “Intercine” e “Cinema”. Nel 1938 fu costretto a fuggire nuovamente, prima a Londra, dove lavorò come traduttore dal tedesco per la radio della BBC, e poi a New York. Qui diventò professore di psicologia dell’arte alla Columbia University. Nel 1946, ottenuta la cittadinanza americana, pubblicò il suo libro più famoso, Arte e percezione visiva. Insegnò poi a Harvard e infine all’Università del Michigan. Continuò a scrivere in vecchiaia, dando alle stampe diversi volumi e articoli. L’ultimo è Parabole della luce solare (1989).

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