“Il gesto estremo del suicida, come quello del poeta, discrimina radicalmente il mondo umano da quello animale. Ma se nel primo la vita viene incenerita dal non senso, nel secondo si prolunga lo sforzo di riportare la vita dal suo abisso di non senso all’apertura misteriosa del senso. La poesia, come spiega con intensa profondità questo libro di Vincenzo Marzulli, si avvicina all’orrore della Cosa ma non si lascia pietrifi care da questo orrore. Lo trasforma in un dire che sa custodire il silenzio, senza ridursi al silenzio, che sa generare un atto senza desiderare la morte.”
Massimo Recalcati
Vincenzo Marzulli, psicologo, psicoterapeuta, socio fondatore Jonas Como Onlus, Centro di Clinica Psicoanalitica per i nuovi sintomi, membro ALIpsi, Associazione Lacaniana Italiana di psicoanalisi. Esperto nel settore della disabilità fi sica, psichica e sensoriale, nel campo delle tossicomanie e delle dipendenze videoludiche. Collabora presso la Cooperativa sociale Onlus Accoglienza e Lavoro presso Molteno (LC).
Sottotitolo | Suicidio e creazione dalla poesia a Lacan |
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ISBN | 9788857542003 |
Pagine | 262 |
Data di pubblicazione | 2017 |
Autore | Vincenzo Marzulli |
Prefazione di | Angelo Villa |
Brand | ![]() |
History | Color sit amet, consectetur adipiscing elit. In gravida pellentesque ligula, vel eleifend turpis blandit vel. Nam quis lorem ut mi mattis ullamcorper ac quis dui. Vestibulum et scelerisque ante, eu sodales mi. Nunc tincidunt tempus varius. Integer ante dolor, suscipit non faucibus a, scelerisque vitae sapien. |