Il libro non è semplicemente una comparazione del pensiero di Pier Paolo Pasolini con quello di Jacques Lacan, ma nasce dall’idea che questi due protagonisti della cultura novecentesca si inscrivano in una convergente costellazione simbolica in cui i due mutualmente si illuminano negli snodi più significativi sia per loro che per il pensiero tout court. Di qui i riferimenti critici ad altri autori quali Deleuze e Guattari, Magatti, Negri, Recalcati, Žižek. I temi della mutazione antropologica pasoliniana e del discorso del capitalista lacaniano descrivono e tracciano un orizzonte di “pratiche” che dislocano il politico a livello della soggettività intesa come singolarità. Il nucleo centrale del libro consta dunque dell’elaborazione di una possibile pratica di soggettivazione che sia antagonista al pensiero dominante.
Gabriele Fadini è dottore di ricerca in Filosofia e laureato in Scienze Religiose. Si interessa di temi che hanno a che fare con il punto in cui la filosofia si unisce ad altre discipline. Da questa prospettiva si occupa del rapporto tra psicoanalisi e fi losofi a, ma anche di teologia politica e teologia della liberazione. Collabora con riviste scientifiche tra le quali “Attualità Lacaniana”.
Sottotitolo | Per una politica tra mutazione antropologica e discorso del capitalista |
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ISBN | 978-88-5753-134-2 |
Pagine | 266 |
Data di pubblicazione | 2015 |
Autore | Gabriele Fadini |
Collana | Altro discorso |
Brand | ![]() |
History | Color sit amet, consectetur adipiscing elit. In gravida pellentesque ligula, vel eleifend turpis blandit vel. Nam quis lorem ut mi mattis ullamcorper ac quis dui. Vestibulum et scelerisque ante, eu sodales mi. Nunc tincidunt tempus varius. Integer ante dolor, suscipit non faucibus a, scelerisque vitae sapien. |