Collana diretta da Salvo Vaccaro e Pierre Dalla Vigna.
In un esplicito riferimento al pensiero di Michel Foucault la collana Eterotopie offre spazi di riflessione e ricerca su società e contemporaneità. È caratterizzata da una forte impronta multidisciplinare e raccoglie riflessioni e dibattiti sugli argomenti più controversi della filosofia contemporanea.
Comitato Scientifico
Pierandrea Amato (Università degli Studi di Messina), Stefano G. Azzarà (Università di Urbino), Oriana Binik (università degli Studi Milano Bicocca), Pierre Dalla Vigna (Università degli Studi “Insubria”, Varese), Giuseppe Di Giacomo (Sapienza Università di Roma) Raffaele Federici (Università degli Studi di Perugia) Maurizio Guerri (Accademia di Belle Arti di Brera), Micaela Latini (Università di Cassino), Luca Marchetti (Università di Roma La Sapienza), Salvo Vaccaro (Università degli Studi di Palermo), José Luis Villacañas Berlanga (Universidad Complutense de Madrid), Valentina Tirloni (Université Nice Sophia Antipolis), Jean- Jacques Wunemburger (Université Jean-Moulin Lyon 3).
Da Stalin a Putin, nei suoi centouno anni di vita George F. Kennan è stato dapprima l’eminenza grigia della politica estera americana e poi il suo critico più autorevole, pur restando sempre ben addentro agli arcana imperii di Washington. Oggi il mondo pericoloso del XXI secolo, i rapporti fra Occidente e Russia e le sfide della geopolitica si possono leggere alla luce delle analisi e delle prescrizioni di Kennan, affiancate da quelle di Henry Kissinger, di Niall Ferguson e degli altri esponenti della corrente “realista” delle relazioni internazionali.
... Per saperne di piùArchiletture si interroga sui rapporti tra letteratura e architettura portandosi alla radice di una possibile relazione strutturale tra le due discipline, senza limitarsi alla pur essenziale rilevazione tematica nei testi letterari di luoghi o figure in qualche modo interessanti per la cultura architettonica.
... Per saperne di piùFin dalla sua prima apparizione all’Esposizione internazionale di Venezia, il padiglione sovietico ha costituito una delle mostre più attese e dibattute da critica e pubblico della Biennale. Il presente studio ne prende in esame la travagliata storia nel periodo compreso tra il brillante debutto nel 1924, a ridosso della morte di Lenin, e il 1962, anno terminale di una pioneristica stagione espositiva, avviata negli anni del disgelo promosso da Chruščëv.
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