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Collana diretta da Salvo Vaccaro e Pierre Dalla Vigna.
In un esplicito riferimento al pensiero di Michel Foucault la collana Eterotopie offre spazi di riflessione e ricerca su società e contemporaneità. È caratterizzata da una forte impronta multidisciplinare e raccoglie riflessioni e dibattiti sugli argomenti più controversi della filosofia contemporanea.
Comitato Scientifico
Pierandrea Amato (Università degli Studi di Messina), Stefano G. Azzarà (Università di Urbino), Oriana Binik (università degli Studi Milano Bicocca), Pierre Dalla Vigna (Università degli Studi “Insubria”, Varese), Giuseppe Di Giacomo (Sapienza Università di Roma) Raffaele Federici (Università degli Studi di Perugia) Maurizio Guerri (Accademia di Belle Arti di Brera), Micaela Latini (Università di Cassino), Luca Marchetti (Università di Roma La Sapienza), Salvo Vaccaro (Università degli Studi di Palermo), José Luis Villacañas Berlanga (Universidad Complutense de Madrid), Valentina Tirloni (Université Nice Sophia Antipolis), Jean- Jacques Wunemburger (Université Jean-Moulin Lyon 3).
Parlare “senza mezzi termini”. Esprimersi con parole piene, decise e non equivoche. Oppure, ribaltare l’espressione per affermare con forza la volontà di fare il contrario: parlare con-fondendo, prediligere le forme ibride, praticare sconfinamenti. A partire dal XX secolo, il panorama delle arti ha vissuto una nuova fase di emancipazione dalle soluzioni tradizionali aprendosi a inedite possibilità espressive, sempre più eterogenee e contaminate.
Saggi di Paolo Giovannetti, Pietro Benzoni, Niccolò Scaffai, Giuliano Cenati, Giuliana Benvenuti, Roberto Pinto, Elio Grazioli, Paolo Campiglio, Lorenzo Donghi. Saggio introduttivo di Clelia Martignoni.
Nel suo personale itinerario speculativo François Jullien alterna testi più lunghi e articolati a saggi brevi, intensi, privi di note e adatti anche a un pubblico di non specialisti in materia sinologica o filosofica. In questo scritto breve tocca la questione della presenza e della “vita a due”, e del rischio che la presenza si assopisca e si banalizzi. Senza concentrarsi solo su un soggettivismo psicologico, Jullien rintraccia e inscrive quella faglia o cedimento all’interno dell’Essere stesso: la caduta nella monotonia di una presenza disattivata, smorzata, inerte non rappresenta semplicemente un rischio del soggetto; sprofondare nell’inerzia è una possibilità ontologica, è strutturale all’Essere.
... Per saperne di piùLa messa in discussione dell’universalità delle dicotomie natura/cultura e natura/società ha posto gli antropologi di fronte al compito di elaborare nuove prospettive teoriche per l’analisi e la comparazione dei modi in cui, in società diverse, si concepiscono le frontiere ontologiche tra umano e non umano, soggetto e oggetto, mente e corpo, persona e cosa.
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