Il contemporaneo mette radicalmente in discussione le coordinate dell’Estetica moderna, fondata al tempo dell’llluminismo sulla necessità di stabilire lo statuto universale del nostro “sentimento di piacere e dispiacere” e di giustificare il sentimento della bellezza sottraendolo all’arbitrio del gusto individuale. Oggi proprio la padronanza del soggetto sul proprio sentire e la libertà dell’estetico dall’economico vengono compromessi dall’affermazione di un regime estetico basato sull’esistenza di potenti macchine che pre-formano le condizioni del nostro desiderio. A partire da questo scenario critico, il libro traccia un differente profilo dell’Estetica come disciplina critica e clinica: si tratta di esaminare il funzionamento dei sistemi che “ci dicono come dobbiamo desiderare”, e di analizzare le possibilità e le modalità di emergenza delle linee di fuga – il clinamen, o la linea di inclinazione che ci permette di sfuggire alle maglie del godimento estetico coatto della Fiction Economy.
Fulvio Carmagnola insegna Estetica all’Università degi Studi di Milano-Bicocca. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il consumo delle immagini. Estetica e beni simbolici nella Fiction economy (Milano 2006), Design, la fabbrica del desiderio (presentazione di Gillo Dorfles, Milano 2009), Abbagliati e confusi. Una discussione sull’etica delle immagini (Milano 2010), L’irriconoscibile. Le immagini alla fine della rappresentazione (Milano 2011). Per Mimesis, ha scritto Il desiderio non è una cosa semplice. Figure di Agalma (2007).
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