Nello scenario dell’attuale crisi mondiale hanno ripreso vigore, nel dibattito sull’economia e le sue incognite, posizioni di matrice “keynesiana” che contestano l’austerità imposta al continente dalle istituzioni europee. Ha così assunto un nuovo interesse la vecchia idea di “programmazione economica” fino a un certo momento del tutto screditata dal neoliberismo trionfante e antistatalista. Confrontando i tentativi di programmazione realizzati o proposti in Italia e nel Cantone Ticino nel corso degli anni Sessanta, e interrogandosi sull’impatto avuto dall’orientamento pianificatore e dall’intervento dello Stato nella regolazione del sistema economico, i diversi interventi del volume cercano di stabilire una connessione tra i dubbi di oggi e i quesiti di allora. Nella convinzione che la soluzione tanto agognata ad una recessione che sembra non voler finire si nasconda, come sempre, nella capacità degli uomini di produrre pensiero.
Luigi Vergallo (Lecce, 1978) è assegnista di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Studi Storici. Negli ultimi anni si è occupato principalmente di storia della piccola criminalità e di aspetti storico-economici dell’età contemporanea. Presso la casa editrice Mimesis ha pubblicato anche Economia reale ed economia sommersa nel riminese in prospettiva storica (2012).
Sottotitolo | La programmazione economica |
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ISBN | 9788857532790 |
Pagine | 190 |
Data di pubblicazione | 2015 |
A cura di | Luigi Vergallo |
Prefazione di | Giulio Sapelli |
Collana | Storia di Storie |
Brand | ![]() |
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