Mettendo a confronto i lavori di Shakespeare e alcuni classici del pensiero – soprattutto la Repubbica di Platone e il Leviatano di Hobbes – Kottman solleva delle domande su alcuni pregiudizi inveterati della filosofia politica, e sostiene che sarà un senso shakespeariano della ‘scena’ ad aprire nuove strade per la filosofia della polis. Politica della scena si serve anche del lavoro di Hannah Arendt per proporre una nuova politica pensante capace di lasciarsi alle spalle le ambizioni tassonomiche e scientifiche della ‘teoria’ e di cominciare a fare i conti con il theatrum mundi in cui effettivamente viviamo.
Paul Kottman insegna letteratura e filosofia alla New School for Social Research di New York. è stato Visiting Professor all’Università di Verona, all’Università del Piemonte Orientale (POLIS), all’Università di Tokyo, all’Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli e all’Universität zu Köln. È autore di Philosophers on Shakespeare (Stanford 2009) e di Tragic Conditions in Shakespeare (Johns Hopkins 2009). Per Stanford University Press cura la collana Square One: First Order Questions in the Humanities.
Tommaso Tuppini insegna Storia della filosofia all’Università di Verona. è autore di Ludwig Klages. L’immagine e la questione della distanza (Milano 2003), Kant. Sensazione, realtà, intensità (Milano 2005), Essere uno, essere due. Eros e bellezza (Verona 2009), Jean-Luc Nancy. Le forme della comunicazione (Roma 2012). è coautore di Deleuze e il cinema francese (Milano 2002).
Sottotitolo | Una lettura filosofica di Shakespeare |
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ISBN | 978-88-5751-991-3 |
Pagine | 288 |
Data di pubblicazione | 2014 |
Autore | Paul Kottman |
Postfazione di | Tommaso Tuppini |
Collana | Filosofie del teatro |
Brand | ![]() |
History | Color sit amet, consectetur adipiscing elit. In gravida pellentesque ligula, vel eleifend turpis blandit vel. Nam quis lorem ut mi mattis ullamcorper ac quis dui. Vestibulum et scelerisque ante, eu sodales mi. Nunc tincidunt tempus varius. Integer ante dolor, suscipit non faucibus a, scelerisque vitae sapien. |