Parol– Quaderni d’Arte e di Epistemologia compie un altro giro di boa e riprende il suo cammino, dopo trentadue anni dalla fondazione, con questo denso numero 29.
Più internazionale e più attenta alle regioni periferiche e originali della ricerca, la rivista adotta un intenso sguardo trasversale su temi, oggetti e molteplici identità riguardanti l’orizzonte dell’arte, servendosi del contributo di numerosi intellettuali che operano in diverse aree geografiche del mondo. Parol getta una luce innovativa dentro il corpo espanso di una visione che indaga sul complesso rapporto tra arte, estetica, antropologia ed epistemologia: tra le pieghe dei linguaggi artistici come poesia, cinema, narrativa, pittura, scultura, musica, videoarte e altre forme d’espressione.
Perché questa rivista oggi? Forse perché come diceva Rudolf Virchow, in altro secolo e in altro ambito, “...questo non è il tempo dei sistemi, ma il tempo delle indagini dettagliate”. In tal senso, l’occhio di Parol è puntato sul dettaglio rapsodico della conoscenza e sul campo estremamente frattale della cultura e delle sue infinite rappresentazioni. Sulla pelle di questo numero 29 è tracciato un ampio asse cartesiano che indica e descrive la struttura del frammento, con le sue striature, la sua fonìa e la grazia – a volte aspra – del ragionamento.
La gradazione corporea di questo numero oscilla tra due focus. Il primo si nutre della natura, articolata ed espansa, del cinema documentario: il cineocchio del reale, ovvero la solitudine dei fatti nel paesaggio dell’illusione. Il focus ha un doppio snodo a più voci: il primo – tutto concentrato sull’esperienza italiana del cinema documentario d’autore oggi – è curato da Paolo Chirumbolo della Louisiana State University (testi di Christian Uva, Angela Brindisi, Anna Paparcone, Malvina Giordana e interviste a Daniele Atzeni, Pietro Balla, Matteo Bastianelli, Massimiliano Mazzotta, Paolo Pisanelli, Costanza Quatriglio, Monica Repetto, Marina Resta); il secondo snodo è intitolato Sem(in)aria – frutto dell’elaborazione di materiali di ricerca e incontri coordinati da Lorenzo Hendel, già responsabile editoriale della trasmissione DOC3 della Rai, con materiali inediti di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, Fredrik Gertten, Stefano Savona, Jerry Rothwell, e Sergei Loznitsa. Il secondo focus apre uno sguardo multiplo ed esteso su Petrolio, uno dei più controversi, incalzanti e conturbanti romanzi di Pier Paolo Pasolini. La cura della sezione è di Alessandro Cadoni, con testi di Hervé Joubert-Laurencin, Massimo Fusillo, Dario Giugliano, Stefano Casi, Roberto Chiesi, Gabriele Fichera, Gian Luca Picconi, Lisa Gasparotto, Maria Rita Fadda, Massimo Onofri e con interviste a Emanuele Trevi e Walter Siti. Conclude il numero la sezione Margini, che legge in modo obliquo e inedito materiali in beetwen e non ancora esauriti, come nel caso di Stefano Falqui che rilegge Deleuze, di Maria Alessia Glielmi che riflette sugli aspetti antropologici del sincretismo “mesoamericano” e di Alessandro Bisognani che ci restituisce una riflessione relativa al rapporto Lynch-Heidegger sul filo del film – oscuro e ad alto contrasto – Eraserhead.
Sottotitolo | Quaderni d’Arte e di Epistemologia |
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ISBN | 9788857553269 |
Pagine | 550 |
Data di pubblicazione | 2018 |
Collana | parol |
Brand | ![]() |
History | Color sit amet, consectetur adipiscing elit. In gravida pellentesque ligula, vel eleifend turpis blandit vel. Nam quis lorem ut mi mattis ullamcorper ac quis dui. Vestibulum et scelerisque ante, eu sodales mi. Nunc tincidunt tempus varius. Integer ante dolor, suscipit non faucibus a, scelerisque vitae sapien. |
Fabio Canessa - La Nuova Sardegna, 6 gennaio 2019
"Parol si rinnova partendo da Pasolini e docufilm"
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