Quaderno dell'Istituto di Psicoterapia del bambino e dell'adolescente.
Direttore responsabile: Francesco Mancuso
Segreteria di redazione: Roberta Vitali
Comitato di redazione: L. Cursio, L. De Bastiani, F. Magarini, F. Marengo, R. Quarti
Comitato dei lettori: G. Accardo, G. Blesio, M. Bonomi, W. Capuzzo, A. Castelli, L. Gennari, A. Massa, A. Mincuzzi, S. Panizza, M. Panti, A. M. Pati, E. Pizzi, G. Pompei, D. Resta, R. Roseghini, L. Saviane, R. Taulaigo
Prezzo di copertina euro 17,00
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INDICE
Editoriale
Roberta Vitali
Convegno Agippsa Identità, adolescenti alla ricerca di sé nella società complessa Milano 2017
Monica Fumagalli e Maria Cristina Calle
Le “implicazioni/complicazioni” emotive nel percorso di strutturazione dell’identità nell’adolescente in affido familiare
Maria Iole Colombini e Roberta Vitali
Mentalizzazione del corpo da parte dei genitori di adolescenti con sviluppo atipico delle caratteristiche sessuali
G. Ranchetti, G. Vertuccio, C. Tagliani, S. Muzio, G. Angelè e F. Gobbi
Il disagio e i sintomi del figlio adolescente per sanare le ferite dei genitori migranti
Domenico Resta
La self-disclosure di adolescente e psicoterapeuta nella co-costruzione del setting psicoanalitico
Seminari 2017
Gloria Galbiati e Virginia Ottieri
Destreggiarsi tra intimità e riservatezza - questioni di tecnica
Alessandra Simonelli
Parental Brain. Il cervello dei genitori e le implicazioni per lo sviluppo del bambino e della relazione
Franca Beatrice
La coppia amorosa e la sua crisi
Esperienze
Efisia Satta, Maria Nacci e Albero Bozzani
Un intervento psicoterapico sulla diade
Questo numero della rivista ripercorre l’attività seminariale proposta dall’Istituto PsiBA, offrendo spazio all’approfondimento di alcune questioni teorico-cliniche come la componente traumatica nei quadri isterici e diverse sfumature della depressione infantile.
Il volume tratta con una peculiare attenzione anche l’affinamento di strumenti e prassi di lavoro ideate e dimensionate su particolari contesti di intervento quali trauma (adulti e bambini) o ambiti di psicopatologia grave della relazione genitore-figli sia in fasce evolutive di prima infanzia sia in adolescenza, dando apertura anche a una nuova metodologia come la Video Intervention Therapy promossa dagli studi del Prof. Downing.
Possiamo ancora parlare di psicoanalisi? è una domanda che affiora dai contributi di questo volume che favoriscono quella creatività e quella vitalità nella concettualizzazione del lavoro terapeutico che ha caratterizzato la psicoanalisi fin dagli esordi, in cui ciò che conta sembra essere il percorso ancor più che le conclusioni, sempre aperte perché umane. In questo navigare si scorgono nuovi approdi, che sono passaggi per ripartire verso acque vicine e lontane, note o misconosciute.
... Per saperne di piùIn questo numero del quaderno presentiamo contributi variegati che spaziano dall’approfondimento teoretico del rapporto storico fra psicoanalisi ed omossessualità, ad alcune puntualizzazioni sugli intrecci, sempre tra psicoanalisi e funzione educativa, fino a riflessioni psicodinamiche su un’esperienza particolare di counselling offerta agli studenti dell’Università Cattolica. In modo complementare proponiamo, su un registro più specificatamente clinico, la declinazione di un intervento che ha promosso la nascita dei pensieri nella cura psicoanalitica di una giovane 14enne, l’analisi della complessità dei compiti psicologici degli adolescenti figli di genitori stranieri e la codifica di determinate coordinate per arrivare ad un’efficace valutazione della cosiddetta genitorialità adottiva.
... Per saperne di piùQuesto numero si propone di osservare il bambino da più prospettive: clinica, terapeutica, di ricerca e inserito nella ricca trama del lavoro giudiziario. Sono molti gli interrogativi latenti che ritroviamo trasversalmente tra i contributi: il potenziale evolutivo del bambino può avere un peso importante o residuale rispetto al progetto di trasformazione attraverso la cura o attraverso i naturali strumenti evolutivi della vita? Il soggetto “leso” dal trauma, da una storia evolutiva dolorosamente disturbante è titolato per esprimere prospettive soggettive sulla sua posizione psichica e giuridica? O piuttosto l’atto curativo o l’atto di tutela a lui rivolto possono essere radicalmente delegati ad un mondo di adulti che guardano e operano da “fuori”? È possibile per l’operatore socio-sanitario, il giudice, il CTU, il clinico muoversi in questi campi senza farsi contaminare dal trauma che vede avviluppati adulti e bambini in contesti ad alta complessità? Gli autori ci accompagneranno in una possibile lettura di questi vertici di osservazione offrendo potenziali composizioni di senso.
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