Gabriele Perretta

s.Finiti dall'arte

Sul lavoro e altri travagli

Informazioni
Collana: Dogville
2013, 156 pp.
ISBN: 9788884832900
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Sinossi

In epoca post-fordista, attorno al concetto di lavoro, soprattutto attorno a quello di lavo­ro manuale e creativo, si sono moltiplicate ricostruzioni storiche, narrazioni sociologiche, dimostrazioni teoriche. Tali ricostruzioni, confezionate dalla sociologia del lavoro, cerca­no di provare che siamo in pieno "post-industrial work of the worid". Evitando questa banalizzazione e prendendo spunto da una mostra a Castell'Arquato sulla crisi dell'arte e del lavoro artistico, Gabriele Perretta interviene e fa intervenire una comunità di operatori che ormai da tempo hanno abbandonato le vesti tradizionali del­l'artista e dell'intellettuale del Novecento. Figure che hanno dato vita a quesiti di questo tenore: quali sono le nuove figure di lavoro intellettuale diffuso che emergono nei vasti territori del "travaglio creativo"? Qual è la nuova fase del lavoro dopo la congiunzione tecnologica tra cyber-artigianato e conatus dell'intelletto attivo? La mostra "s.Finiti dall'arte" vuol essere in primo luogo un'indagagine sulla crisi e la mescolanza delle mansioni e dei lavori al limite del post-fordismo. Le sue sezioni -Intelligenza collettiva diffusa, Arte-factum, La maledizione di Adamo - e il saggio che accompagna le immagini fanno soprattutto riferimento ai meccanismi della produzione cui sono state associate le categorie di post-capitale, linguaggio, artigianato, cultura digitale, post-intellettuale, flessibilità nell'industria artistica tardo-contemporanea, micro/macro-medialità condivisa, ecc.
L'estetica dello "sfinimento", dando per scontato che il valore di un'opera non è separa­bile dal posto che essa assume nel sistema, si pone qui una domanda sui valori del testo e sulla sua validità. Le teorie del lavoro linguistico, che hanno allargato la nozione di arte-factum, ci consegnano una trasformazione dei valori in ogni campo. L'arte accetta quindi di essere "cosa tra le cose", per poi attrezzarsi ad attraversare nuovi orizzonti cri­tici che si disperdono fino alle tracce paradossali e parossisitiche della festa.

Gabriele Perretta, archeologo della contemporaneità, ha tenuto seminari nei dipartimenti di Barcellona, Lovanio, Francoforte e Parigi, dove attualmente insegna Storia e teoria della critica mantenendo contemporaneamente un corso di Teoresi dell'estetica tecnologica a Brera 2, Milano. Ha ideato la teoria artistica del medialismo, e svolge attività di free lance presso magazine italia­ni e stranieri. Ha tradotto letteratura e filosofia francese e tra i volumi individuali si segnalano: Medialismo (saggi, 1989-1993), Milano 1993; art.comm, Roma 2002; lechneOZ, Milano 2002; Nel tempo