Dario Russo

Vanità e socialità nel design

Icone e paradossi

Informazioni
Collana: Storia, design e progetto
2021, 110 pp.
ISBN: 9788857572727
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Sinossi

Dov’è finito il good design? Cosa ne è stato del Bauhaus, degli Eames, dei Saarinen, della Scuola di Ulm, del design italiano degli anni d’oro, quello dei maestri? Nel terzo millennio, il design – molto di quello che furoreggia alle mostre o sulle pagine patinate delle riviste – non sembra dare un sostanziale contributo alla qualità della vita quotidiana, non punta sull’innovazione. Il design, oggi, ha perso vocazione sociale. Non affronta i problemi cruciali del nostro tempo, come la razionalizzazione delle risorse o lo smaltimento dei rifiuti. Non offre soluzioni né strategie. Incorpora simboli immaginari, linguaggi, che magnificano merci rendendole irresistibili. Ciò che conta, soprattutto, è far parlare di sé, nel bene o nel male, e vendere. Il prodotto è uno schermo su cui proiettare storie; è diventato design pulviscolare: gadget, gingillo, obsolescenza programmata.

Dario Russo, PhD in Disegno Industriale, è docente di Teoria e storia del design e del Laboratorio di design di prodotto e di comunicazione integrata all’Università degli Studi di Palermo, dove coordina il Corso di Laurea in Disegno Industriale. Dal 2008 svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Design, oggi Dipartimento di Architettura. È autore di diversi saggi sul design e sulla comunicazione visiva, fra cui Free Graphics (2006), Il design dei nostri tempi (2012) e Il lato oscuro del design (2013), e di articoli su riviste quali “Op.cit.”, “Il Verri”, “Lineagrafica” e “Agathón”. È art director di AZ-Project Graphic Design e socio dell’AIS/Design (Associazione Italiana degli Storici del Design), della SID (Società Italiana del Design), di ADI Sicilia (Associazione per il Disegno Industriale) e della SIE (Società Italiana d’Estetica). È direttore scientifico della rivista “Southern Identity” e ideatore del brand Design&Territori.

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