Alessandro Maranesi

Vincere la memoria, costruire il potere

Costantino, i retori, la lode dell’autorità e l’autorità della lode

Informazioni
Collana: Diàdema
2016, 218 pp.
ISBN: 9788857533186
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Sinossi

Nella complicata situazione in cui si era trovato l’Impero romano dopo l’abdicazione di Diocleziano nel 305 d.C., chiunque avesse voluto tornare a esercitare un potere stabile e duraturo aveva bisogno di essere riconosciuto come il leader indiscusso. Per raggiungere il potere in un’epoca di vorticose trasformazioni e di lotte tra diverse fazioni e aree sottoposte al dominio di Roma non bastava la supremazia militare e serviva qualcosa in più di una rappresentazione vincente della propria persona e delle proprie gesta. Ne servivano almeno due. È quello che è riuscito a Costantino, le cui qualità e virtù cambiavano e si adattavano a seconda del pubblico cui era presentata la sua immagine pubblica. Anche per questo motivo egli fu la figura di riferimento dell’Impero per una parte consistente del IV secolo d.C. Ma chi decideva come rappresentare un imperatore in epoca tardoantica? Chi erano i choice-architects del mondo costantiniano? E come gestire quella rivoluzionaria negazione della tradizione romana che passa sotto il nome di conversione di Costantino? Questo libro racconta come per costruire un nuovo potere sia necessario, soprattutto, vincere la memoria.

Alessandro Maranesi è attualmente fellow del programma Excellence Initiatives presso la Radboud Universiteit di Nimega, nei Paesi Bassi. Alunno del Collegio Ghislieri e allievo dell’Istituto Universitario di Studi Superiori, si è laureato presso l’Università di Pavia nel 2009 con una tesi su Giuliano l’Apostata. Dopo aver trascorso dei periodi di ricerca a Cambridge, Francoforte sul Meno e Costanza, ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Diritto Romano a Pavia. È stato inoltre visiting scholar presso la Boulder University of Colorado. Le sue ricerche vertono sulle tecniche di comunicazione politica e sulla formazione del consenso in età tardoantica e sull’invenzione del concetto di tradizione nella storia romana.